Cucina

Il pranzo della domenica è ben vivo

Secondo una ricerca dell'Accademia italiana della cucina lo "celebra" ancora il 52% degli italiani Anche il menu è del tutto tradizionale e segue poco persino i suggerimenti delle trasmissioni tv
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Alzi la mano che ci avrebbe scommesso un solo euro sulla sopravvivenza del pranzo della domenica e, in fondo, anche chi è andato su e giù per l'Italia a fare domande come quelli dell'Accademia delle cucina italiana ammette di essere partito rassegnato al peggio. Tra happy hour che ti rovinano l'appetito, fast food, e cucina molecolare nella grande ristorazione non c'era davvero da credere che le famiglie italiane avessero ancora voglia di mettere su l'acqua, il mattino presto della domenica, per cucinare il cappone ripieno. Lo sfilacciamento dei rapporti familiari e la crescita delle famiglie di un solo componente, minacciava di fare il resto.

Invece no. Il pranzo della domenica tutte le domeniche dell'anno resiste nel 52% delle famiglie italiane mentre il 21% lo celebra due volta al mese circa (e non solo nel Mezzogiorno). Inoltre il pranzo domenicale è testardamente tradizionale.

L'Accademia della cucina Italiana, nata per iniziativa di Orio Vergani nel '53 aveva ed ha proprio lo scopo di non far morire le nostre tradizioni. Si aveva paura già allora che i cambiamenti sociali le avrebbero spazzate via. Invece resistono, o forse ritornano.

Ma passiamo ai numeri che sono frutto, va detto, di quasi 2.000 questionari. Un campione ragionevolmente ampio.

Non solo Sud

È naturalmente il Sud il presidio del pranzo della domenica. Al Sud il pranzo della domenica rappresenta un appuntamento costante: 6 italiani su 10 lo celebrano ogni settimana contro il 50% dei cittadini del Centro e il 45% di quelli del Nord (che è una media incredibilmente alta). La tavola del pranzo della domenica è composta nel Meridione da una media di 5,3 persone rispetto ai 4,8 del Centro e ai 4,6 del Nord.

Cosa si mette nel piatto? Qui salta fuori una ribellione, quasi una rivalsa sul modernismo in cucina. Infatti l'82% degli italiani, almeno di domenica, ama gustare piatti strettamente locali, soprattutto la fascia adulta e anziana. Solo un italiano su 10 predilige cibi innovativi, in particolare i giovani (25%). Ma comunque tutto deve essere all'insegna del made in Italy: appena l'1% degli italiani vorrebbe mangiare piatti internazionali.

La casa batte la trattoria

Il pranzo della domenica viene preparato in casa utilizzando quasi sempre ingredienti freschi: il 65% degli italiani non fa uso di prodotti surgelati per prepararlo e l'85% ha abolito i piatti pronti dalle proprie abitudini alimentari. I piatti più consumati nell'ultimo pranzo della domenica? Tra gli antipasti trionfano gli affettati (29%): prosciutto, salame, in abbinamento a formaggi ma spesso anche soli. A seguire crostini (18%) e antipasti di mare (8%). Tra i primi vittoria al fotofinish di pastasciutta (18%) e dei tortellini (17%), poi lasagne (12%) e risotto (11%). È il classico arrosto, invece, a dominare tra i secondi (24%). Tra i contorni più presenti nella tavola domenicale ci sono le patate (30%), seguite dall'insostituibile insalata (27%).

È la casa (95%) con i suoi profumi e il suo calore la chioccia del pranzo della domenica: nonostante l'alta qualità della ristorazione italiana solo il 5% degli italiani sceglie di mangiare al ristorante alla domenica. Il pranzo della domenica viene organizzato soprattutto nella casa della famiglia d'origine mentre solo il 4% degli italiani sceglie di farlo a casa di amici.

Tradizione contro la tv

Nonostante poi la domenica sia un susseguirsi di programmi televisivi che accompagnano, anticipano o seguono l'ora del pranzo, solo l'1,5% degli italiani segue i consigli delle trasmissioni televisive quando devono scegliere il menu e le ricette da portare in tavola. Al contrario ben 9 italiani su 10 si affidano alle proprie esperienze personali, tramandate spesso di generazione in generazione.

Gianmichele Portieri

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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