Cucina

Fave, legume gustoso e rinfrescante di primavera

Ottime ad esempio con una pasta, accompagnate dal guanciale di maiale: la ricetta
Fave © www.giornaledibrescia.it
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Voglia di primavera e voglia di fresco in tavola. Ecco allora che è arrivato il momento perfetto per le fave. Prima della ricetta però val la pena di ricordare la curiosa vicenda storica di questa leguminosa, conosciuta e apprezzata fin dall’antichità, anche se circondata da una credenza macabra.  In Grecia si riteneva, infatti, che Cerere avesse donato a una città dell’Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave, cui era legata la superstizione di albergare le anime dei morti. Al tempo dei Romani, durante le feste dedicate alla dea Flora, protettrice della natura che germoglia, i Romani le gettavano sulla folla in segno di buon augurio. Ma a festeggiamenti conclusi questo legume tornava ad essere ritenuto impuro in quanto utilizzato nei riti religiosi come cibo per i defunti. Un vera disdetta per la salute di tutti.

«Le fave – spiega Marco Hrobat di Bresciamercati - sono infatti ricche di fibre, indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali e contribuiscono al controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Tra i legumi, la fava è il meno calorico, ma ha comunque un alto valore nutritivo: fornisce proteine, fibre, una vasta gamma di vitamine (A, gruppo B, c, e, K, pp) e sali minerali importanti per la loro azione di drenaggio dell’apparato urinario come il fosforo, il potassio ed il calcio». L’unica avvertenza sanitaria riguarda alcuni soggetti predisposti che non possono mangiarle, o anche semplicemente inalare del polline della pianta in fiore, a causa di una patologia ereditaria chiamata favismo, determinata dall'assenza di un enzima necessario a neutralizzare gli effetti nocivi di alcune sostanze tossiche presenti nelle fave.

Per tutti gli altri le fave sono davvero un gran regalo della primavera.

Ottime ad esempio con una pasta, asciutta o in brodo, di rinfrescante gusto primaverile. Compratele fresche e toglietele dal baccello, eliminando anche la piccola escrescenza che le contraddistingue. Quindi in una padella fate soffriggere due manciate abbondanti di dadini di guanciale di maiale, senza altro grasso. Una volta che i cubetti saranno rosolati aggiungete le fave e un po’ d’olio; lasciate rosolare per pochi minuti e aggiungete un paio di mestoli di brodo vegetale. Cuocete a fuoco basso per 25/30 minuti aggiungendo il brodo se e quando serve. A parte, lessate in acqua salata una pasta corta (penne, mezze penne, ditaloni, mezze maniche o altro che preferite) e portatela “al dente”. Infine saltate velocemente la pasta nella padella con le fave e pochissima acqua di cottura. Se la volete in brodo aggiungetene quanto vi piace. Servite con un’abbondante spolverata di formaggio grana.    

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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