«Dosage Zero», una nicchia che premia il terroir

Tutto esaurito lunedì ad Adro al convegno, organizzato dall'Azienda agricola Muratori dal titolo «Dzero, un mondo di dosaggio zero». E se il Dosaggio Zero è la massima espressione del territorio ed esalta il vino là dove lo zucchero lo copre, è comunque un prodotto di nicchia: questo il messaggio condiviso dai relatori. Muratori, per esempio, rappresenta con il dosaggio zero il 15% del suo mercato.
Il francese Michel Drappier, produttore di Champagne ha confermato come il «Dry wine» o Pas Dosè che dir si voglia, riesca più gradito poiché non ha lo zucchero della liqueur che lo appesantisce ed anche Jordi Melenso, giornalista e wine blogger spagnolo, ha ricordato come anche i vecchi intenditori di vino, nella fattispecie, sua nonna, andasse pazza per il dosaggio zero. Se dal punto di vista dietetico dunque il Dosaggio Zero è molto apprezzato, da quello gustativo segue un po' le evoluzioni dei tempi; Luca Gardini l'ha infatti definito «Uno stile che sa dare grandi emozioni, una tipologia di vino nella quale bisogna credere e che bisogna consigliare».
Tipico di quei territorio che non hanno nulla da nascondere però il Dosaggio Zero non ha assolutamente mercato all'estero ed una panoramica completa del vino italiano nei mercati più o meno emergenti è stata fatta da Michele Shah, wine writer inglese ma consulente marketing per l'Italia.
«Alla Franciacorta manca un brand building e deve fare ancora un grandissimo sforzo nella comunicazione se vuole essere riconosciuta all'estero - ha consigliato Shah - prima del Dosaggio Zero, che sicuramente è un prodotto di altissimo livello, è necessario creare un nuovo ed unico messaggio, un'identità che promuova il nome ed il vino, controllando il prezzo d'export che spesso è troppo alto». Non si disperino però i produttori che puntano sul Dosaggio Zero, seguendo infatti la lectio magistralis di Attilio Scienza, coordinatore del convegno, si conferma che se l'annata è buona ed il vino anche, non serve la liqueur e quindi il Pas Dosè garantisce la qualità e la perizia del vigneron. Tutto il convegno è registrato nel sito www.intravino.com.
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