Cucina

Daniele Ricci, il re bresciano del caffè, eccelle ai Barawards 2023 di Milano

Il 25enne ha vinto il titolo di Migliore barista dell’anno ai Barawards 2023. Ora guarda al futuro, con viaggi già pianificati
Daniele Ricci stringe tra le mani il premio vinto ai Barawards 2023
Daniele Ricci stringe tra le mani il premio vinto ai Barawards 2023
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«Mi aspettavo il podio, ma non di vincere» racconta il giovane bresciano Daniele Ricci, vincitore del premio Miglior barista dell’anno ai Barawards 2023. La cerimonia, alla nona edizione, si è tenuta la sera di lunedì 15 gennaio all’Alcatraz di Milano.

Trenta categorie e una giuria di 70 esperti, incaricati di valutare l’operato dei migliori bartender, pasticceri, professionisti ristoratori e cuochi del panorama italiano. «Oltre alla giuria, decisivo per un 20% è stato il voto assegnato dal pubblico» spiega Daniele. Tra 450 locali candidati e 600 professionisti, il bresciano è risultato primo nell’arte di fare il caffè.

Questo non è il primo riconoscimento per il giovane: lo scorso gennaio è stato giudicato miglior barista a livello nazionale ai Campionati italiani di Sca Italia (l’associazione mondiale per la promozione nel mondo di caffè), mentre a giugno è diventato vicecampione ai Campionati mondiali di caffetteria

Dalla scuola ai campionati

Daniele ha iniziato la sua avventura nel mondo del caffè a soli 15 anni, durante gli anni all’alberghiero Andrea Mantegna di Brescia. Da lì ha iniziato a fare i suoi primi corsi di formazione con Trismoka, e a partecipare ai campionati provinciali. Una passione che si è fatta via via sempre più concreta. «Subito dopo sono partito per l’estero – racconta Daniele -, volevo ampliare le mie conoscenze, conoscere nuove culture e capire la lavorazione della materia prima». Ora la sua base è il locale Mame Coffee a Zurigo, ma Daniele gira spesso per il mondo: «Dalle consulenze al training, alle competizioni, al controllo della qualità, fino ad arrivare alla ricerca nel campo della caffetteria. È un settore che sta attraendo sempre più giovani». Tra le avanguardie ci sono i nuovi processi di lavorazione del caffè nelle piantagioni.

Lo sguardo all’estero è fondamentale per il giovane bresciano: «Penso che a volte il caffè italiano sia un po’ sopravvalutato – commenta Daniele -. Il classico espresso è buono, ma credo che il futuro possa essere altrove».

Ripercorrendo l’anno appena trascorso, l’emozione più grande è stata sicuramente gareggiare nei campionati Mondiali in Grecia, dove è riuscito a salire sul podio. Dopo quest’ultimo riconoscimento, tra i progetti futuri del campione bresciano ci sono alcuni viaggi pianificati. Il resto sarà da vedere giorno per giorno. Per uno dei baristi migliori al mondo, il segreto per un buon caffè non ha nulla a che vedere con gli ingredienti: «Ci vuole passione e una buona apertura mentale. Così si riesce a fare la differenza» conclude Daniele.  

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