Cucina

Da oggi nel Parmense si svelano i segreti del prosciutto

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Il nocciolo della manifestazione (ma non c'è solo questo) è la possibilità di vedere nascere il prosciutto, il celebre Prosciutto di Parma. I prosciuttifici spalancheranno le porte al pubblico, offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione e di partecipare a degustazioni gratuite. Saranno i produttori ad illustrare i segreti di produzione delle cosce di suino, che per una magica combinazione di clima, tradizione e passione, diventano Prosciutti di Parma. Un servizio di bus navetta organizzato sarà messo a disposizione dei turisti per accompagnarli presso le aziende aderenti all'iniziativa.

Stiamo parlando del consueto Festival del Prosciutto di Parma che comincia proprio oggi e si concluderà a Parma nel fine settimana del 19-20 settembre. Oggi e domani partono le visite ai prosciuttifici con la possibilità di scoprire che un buon prosciutto, oltre che da un buon maiale alimentato bene, nasce solo con aria (quella delle colline parmensi) e sale somministrato da abilissimi (e pagatissimi) maestri salatori. Nessuna diavoleria, nessun additivo.

In questo fine settimana si possono visitare i prosciuttifici di Neviano degli Arduini, Montechiarugolo e Sala Braganza. Nel fine settimana 5-6 settembre sarà il turno di Langhirano, Lesignano de' Bagni, Tizzano Val Parma e Corniglio. Infine il 12 e 13 toccherà a Felino. Il 19 e 20 niente prosciuttifici, si va tutti a Parma. Gli indirizzi dei prosciuttifici disponibili per le visite (piuttosto esteso) lo trovate nel sito festivaldelprosciuttodiparma.com/finestre aperte.

Ma non ci saranno solo le visite ai prosciuttifici. Appuntamenti all'insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura come degustazioni, mostre di pittura, concerti e cabaret si terranno presso i 12 comuni delle colline parmensi appartenenti alla zona tipica di produzione.

Imperdibile la visita al Museo del Prosciutto e dei Salumi di Parma, realizzato all'interno dell'antico Foro Boario di Langhirano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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