Cucina

Castiglione Falletto a Brescia incontro ai "Nebbiolo dipendenti"

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Franco Ziliani, noto commentatore di vino e "nebbiolo dipendente" come un tifoso di calcio, dice che i vini di Castiglione Falletto hanno una paletta aromatica unica che è nettamente percettibile nella sua vena di fondo terrosa e sentori di rosa appassita e di cacao. Note di degustazione sicuramente destinate agli intenditori di vino più ferrati. Ma erano proprio loro (affamati di dettagli tecnici) quelli che hanno affollato le sale del Museo Mille Miglia per assaggiare i vini di Castiglione Falletto, uno dei più piccoli comuni del Barolo, sicuramente covo di grandi firme. L'incontro a Brescia era organizzato dall'Ais e dalla Cantina Comunale del comune langarolo. C'erano quasi tutti i produttori (15 su 20). I temi erano quelli di un primo assaggio del Barolo 2005 che va ora in commercio e quelli di un confronto, sempre vivo anche se meno acuto, tra scuola tradizionale e nuove tendenze.

Sul Barolo 2005 va detto che è sicuramente più fresco e immediato del 2004, ma per ora non si avvicina neppure lontanamente alla complessità di profumi di quella annata eccezionale. Ha bisogno di altro tempo. Per dare poi la voce ai difensori della tradizione va detto che Mauro Mascarello considera un delitto vendere il 2005. La sua azienda considera ancora non pronto il 2004 e punta ancora su un 2003 che, malgrado il gran caldo di quell'anno, ha profumi e morbidezza da vendere. Il Barolo è così, dice Mauro Mascarello, è un classico che non si tocca e che richiede tempi lunghissimi e legni grandi (fino a 13mila litri!) per tirar fuori il suo volto migliore. Una tesi che Mauro Daniele, l'enologo di Ceretto, non condivide neppure un po'. Dice che il suo Barolo si affina in legni da 300 litri, poco più grandi delle barriques e che non ha confronto con il vino invecchiato in botte grande. In compenso il 2005 è pronto e il 2004 è nel pieno di una dorata maturità. I risultati sono grandi in entrambe le versioni. Ma di certo la Langa non è solo Barolo e così a Maurizio Rosso della Gigi Rosso chiediamo di assaggiare un Freisa che dalle nostre parti non si trova, ma è di una piacevolezza di frutta matura davvero coinvolgente. Buona l'occasione per riassaggiare il Dolcetto. g.m.p

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