Abusa per un decennio della nipote, nonno condannato a 8 anni e 8 mesi

Per anni ha convissuto con un segreto che la faceva stare male. Ma che non riusciva a confessare. «Non ho mai avuto il coraggio di raccontare nulla a nessuno. Tanto meno a mia madre e mio padre. Avevo paura di creare problemi alla mia famiglia» ha raccontato una ragazza di 26 anni, denunciando da adulta quanto ha iniziato a subire fin da bambina. Fin quando di anni ne aveva undici. Ovvero gli abusi sessuali da parte del nonno materno.
La sentenza
Un uomo che ieri il tribunale di Brescia ha condannato in primo grado a otto anni e otto mesi. Tanto quanto chiesto dal pubblico ministero Ettore Tisato che a marzo 2023 si era trovato sulla scrivania la denuncia della giovane, convinta durante un percorso con lo psichiatra a rompere il muro del silenzio. Seduta dopo seduta con il professionista e poi davanti alle avvocatesse di fiducia Roberta Rossi e Valentina Valetti, l’ex bambina diventata adulta con un peso enorme da portare sulle spalle ha ricostruito gli anni – almeno dieci – in cui il nonno materno, che abita in Sicilia, ha abusato di lei: quando la bambina andava in vacanza con i genitori dai parenti al sud e quando il nonno veniva nel Bresciano.
L’incubo
«Nell’estate del 2010 avevo circa undici anni e ho subito contro la mia volontà parecchie volte, e non so riferirne il numero in quanto non le ho più contate, rapporti sessuali completi» è l’agghiacciante ricostruzione agli atti: «L’unica sensazione che ricordo con precisione – ha denunciato – è quella del panico, del cuore che mi esplodeva nel petto e del fatto che mi pietrificavo alla presenza di mio nonno». Le violenze si sarebbero verificate di notte, quando l’anziano, oggi 82enne, entrava nella camera della nipote o al mattino quando i genitori della giovane non erano in casa. «Sussultavo ogni volta che sentivo la maniglia e quando mi svegliavo in queste situazioni cercavano di fare resistenza, di chiudermi a riccio» le parole della ragazza.
Che non aveva trovato il coraggio di raccontare la verità in famiglia nemmeno quando la madre, nel 2019, scoprì suo padre, il nonno della ragazza, in camera della giovane, in quel momento nuda. «A seguito dell’episodio tutta la mia famiglia ha interrotto i rapporti con mio nonno», ma lei, giovane vittima di abusi proseguiti per anni, davanti alle domande insistenti della madre, non ha trovato il coraggio di dire la verità. «Non volevo raccontare degli abusi per la paura e il senso di colpa. Mi tormentavo – è arrivata a scrivere la ragazza nella denuncia-sfogo – pensando che fosse meglio che capitasse a me piuttosto che a mia cugina più giovane di dieci anni». Un incubo terminato – ma impossibile da cancellare – durante il percorso con una psichiatra. Che la porta prima ad affrontare l’argomento con i genitori – nel 2022 – e poi a denunciare il nonno dodici mesi più tardi.
«Mi auguro – ha fatto mettere a verbale – che questo passo mi consenta di ricostruire la mia vita». Ieri in aula alla lettura della sentenza di condanna a otto anni e otto mesi nei confronti del nonno, ha pianto. Lacrime di rabbia «e – ammette – solo adesso riesco a far emergere questo sentimento che per tanti anni ho represso a causa dei sensi di colpa».
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