Prealpino, i residenti protestano per i rumori della Baumann

Un anno fa era stato sollevato il problema delle polveri di ferro, che avevano ricoperto il quartiere danneggiando auto, inferriate e giochi dei giardini
Baumann, residenti esasperati
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Rumori, odori e polveri di ferro. Siamo tornati per l’ennesima volta al Villaggio Prealpino, chiamati dai residenti di via Gian Battista Rodella, che da quasi dieci anni condividono la loro esistenza con un’azienda, la Baumann di via Conicchio, che gli sta rendendo la vita insopportabile. «Questa ditta – dicono – non è compatibile con il quartiere. Non riusciamo a capire perché si sia insediata qui».

La situazione

Un anno fa gli abitanti ci avevano contattati per il problema delle polveri di ferro che avevano ricoperto il quartiere danneggiando auto, inferriate e giochi dei giardini. Il Comune aveva all’epoca convocato un’assemblea e interessato le istituzioni, Arpa e Ats.

  • L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino
    L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino - © www.giornaledibrescia.it
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  • L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino
    L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino - © www.giornaledibrescia.it
  • L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino
    L'azienda Baumann e i disagi subiti dai residenti in Villaggio Prealpino - © www.giornaledibrescia.it

L’Azienda sanitaria aveva chiarito che quelle polveri possono causare pneumopatie. «Da allora – afferma Nadia Filini, portavoce del comitato di cittadini – da quando abbiamo alzato un po’ i toni, non è cambiato praticamente nulla. Certo, le polveri sono un po’ calate. Il Comune ci ha convocato e si sta interessando, così come la Provincia. Anche Arpa ha aumentato i controlli, ma noi siamo qui a lamentare sempre gli stessi problemi».

Rumori

A esasperare i residenti, questa volta, è il rumore. «Avevamo raggiunto un accordo – spiega Paola Codenotti –. I portelloni dell’azienda dovrebbero rimanere chiusi. Adesso con l’arrivo del caldo sono aperti giorno e notte e noi non viviamo più. Le aziende hanno dei sistemi di raffreddamento dei capannoni, li usassero. Altrimenti non possono stare qui».

Ermes Bonomini, residente e consigliere del Cdq Prealpino si chiede come sia possibile autorizzare un impianto di questo tipo a ridosso del quartiere. «Come sia arrivata da Nave a qui nel 2016 è un mistero – afferma – non riusciamo a capirlo. Questa non è una zona industriale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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