Vedere l’invisibile con la Lampada di Wood

All’interno della mostra Delitti Bresciani approfondimenti sulle diverse tecniche scientifiche
Come la lampada UV rende visibile ciò che l’occhio non vede
AA

Durante un’indagine serve anche vedere l’invisibile. E la Sezione Investigazioni Scientifiche ha uno strumento anche per quello. Si tratta della Lampada di Wood.

Questa particolare attrezzatura, che prende il nome dello scienziato statunitense Robert Williams Wood o che viene chiamata anche luce nera, è composta da una sorgente luminosa che emette radiazioni elettromagnetiche prevalentemente nella gamma degli ultravioletti e, in misura trascurabile, nel campo della luce visibile. In molti campi la Lampada di Wood è anche detta semplicemente «lampada UV».

Quando viene usata 

Viene utilizzata in ambito forense per evidenziare tracce e reperti non visibili a occhio nudo. In particolare, viene impiegata per rivelare impronte digitali, tracce di sangue, residui di sostanze chimiche, verificare l'autenticità di documenti e banconote, per esaminare opere d'arte e altri oggetti sia per stabilirne l’origine o individuare residui.

Anche questa tecnica viene illustrata e spiegata all’interno di Delitti Bresciani, la mostra che racconta i 25 anni della Sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Brescia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.