Variante valsabbina: via ai lavori, ma i sindaci spingono per tutto il tratto

Questo venerdì a sinistra del Chiese si è concluderà la bonifica da parte dei militari, sia mai che nell'area degli scavi ci possano essere degli ordigni. Intanto a destra è stata delimitata la zona di intervento, come si può vedere transitando lungo la Sp237 del Caffaro in prossimità del confine fra i Comuni di Vestone e di Lavenone .
L'incontro
Insomma è proprio vero: i lavori per la realizzazione del lotto di Variante valsabbina fra Vestone Nord e Idro sono cominciati . Finalmente. I sindaci però non ci stanno a lasciar perdere il tratto mancante: quello fra Ponte Re e Barghe, così si sono riuniti in occasione dell'ultima assemblea della Comunità montana per fare il punto della situazione. «Una volta realizzata la Variante di Lavenone non cambierà nulla quanto al disagio che, chi viaggia lungo la 237, continuerà ad incontrare a Nozza di Vestone » affermano.

Qui però non sarà sufficiente un investimento analogo a quello per Lavenone (62 milioni). Un progetto del 2006, infatti, indicava che per aggirare Vestone ne fossero necessari 110 : «Oggi è stato calcolato che ci vorranno almeno 300 milioni , più altri 8 o 9 solo per la fase di progettazione – ha detto il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini –. Ad ogni modo la partita sta in capo alla Provincia, che per i fondi dovrà rivolgersi a Regione e Governo. Noi semmai possiamo fare da stimolo perché la realizzazione anche di questo lotto possa essere presa in seria considerazione. Ma non aspettiamoci tempi brevi ».
Tutto da rifare
Un progetto che sarebbe tutto da rifare: 4,5 chilometri di strada più della metà in galleria , oggi con «canna doppia», due rotatorie, un ponte lungo 80 metri. «La provincia ha già istituito un primo tavolo di lavoro – ha aggiunto Flocchini –. Chiederò che anche i sindaci maggiormente interessati possano partecipare».
Una volta bypassato Lavenone, restano le difficoltà a Nozza, dicevamo. Qui il problema maggiore , oltre che le due strette che si infilano in altrettanti imbuti la 237 del Caffaro, una da una parte e una dall'altra rispetto alla rotatoria che immette sulla Sp III per Casto, a rallentare lo scorrimento dei veicoli ci sarebbero anche e soprattutto i passaggi pedonali : «Ci sono ampi parcheggi da una parte, negozi e nudi dall'altra, ovviamente che la gente attraversa spesso».
Possibili soluzioni
Di soluzioni ne sono state prospettate alcune. «Quelle “low cost” che vorremmo noi, che non risolverebbero certo i problemi di viabilità, ma metterebbero in sicurezza i pedoni , sono già stato illustrato alla Provincia, che sembra intenzionata a finanziarle per 200mila euro – ha affermato il sindaco di Vestone, Renè Verdelli –. Si tratta di realizzare una terza corsia per agevolare la svolta per chi sale in direzione della Pertica Alta e un'altra all'uscita del paese in direzione di Barghe, più un passaggio pedonale che unirebbe quello attuale sulla rotonda al parcheggio in prossimità della "pontisela" che attraversa il Chiese».
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