CronacaArte

È di Valentina Picozzi la nuova opera del Metro urban museum

L’artista e ricercatrice ha decorato un convoglio e una parete del deposito di Brescia Mobilità in via Magnolini: l’opera si intitola «You can’t stop this train»
  • L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia
    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - L'inaugurazione della nuova opera del Mum di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Dal 23 ottobre il Metro urban museum di Brescia si arricchisce con l’intervento di Valentina Picozzi, artista e ricercatrice che coniuga estetica cyberpunk, linguaggi digitali e riflessione sociale. La sua opera «You can’t stop this train!» si compone di un convoglio decorato e di un grande murale negli spazi del deposito metro di via Magnolini, entrambi pensati in dialogo costante tra forma, tecnologia e immaginario urbano.

Brescia, economia e Satoshi code

Sui pannelli del treno e sulle pareti del deposito, Picozzi trasforma il celebre «Dollar sign» di Andy Warhol in una «B»: simbolo di Brescia, ma anche di Bitcoin, emblema di un’economia decentralizzata e immateriale. In questo paesaggio di segni e codici, si inserisce il Satoshi code, linguaggio visivo che rimanda all’algoritmo alla base del protocollo Bitcoin, evocando un movimento continuo tra reale e digitale.

Il motto che dà titolo all’opera diventa così un messaggio di libertà e cambiamento, un invito a leggere la trasformazione sociale e tecnologica che attraversa le nostre città.

L’artista

Da oltre dieci anni Valentina Picozzi esplora le intersezioni tra arte, economia e linguaggi digitali, costruendo una pratica che unisce visione estetica e attivismo culturale. Con la Satoshi Gallery, collettivo internazionale da lei fondato, promuove la cultura della blockchain e la filosofia cyberpunk come forme di partecipazione e libertà.

«La cultura nasce dalle immagini e i valori dal modo in cui impariamo a guardarle», spiega l’artista, sintetizzando una ricerca che mira a costruire consapevolezza attraverso l’arte. Negli ultimi anni Picozzi ha portato i suoi progetti anche in America Centrale: con la fondazione Custom Made Stories, attiva in El Salvador, ha avviato il Proyecto Zacamil, un’iniziativa di rigenerazione partecipata che trasforma un quartiere segnato dalla violenza in uno spazio di identità e rinascita.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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