Unicef, tre comuni bresciani vogliono essere «amici dei bambini»

Paola Gregorio
Pioniera è Borgosatollo, poi Brescia e Sarezzo hanno avviato l’iter: focus sui minori nelle politiche
Tre comuni bresciani vogliono diventare «amici dei bambini» - Foto Unsplash
Tre comuni bresciani vogliono diventare «amici dei bambini» - Foto Unsplash
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Brescia, Borgosatollo e Sarezzo diventeranno «Città amiche dei bambini», ovvero città in cui le opinioni, i bisogni, le priorità e i diritti di tutti i bambini e degli adolescenti saranno ancor più parte integrante delle politiche, dei programmi e delle decisioni pubbliche. Lo diventeranno grazie all’omonimo programma Unicef, lanciato nel 1996 e proposto alle Amministrazioni locali che vogliano costruire delle città a misura di bambini e ragazzi.

Sono sedici in totale, ad oggi, in Italia, i municipi già accreditati o impegnati nel percorso di riconoscimento, la maggior parte piccole, perché l’iter è complesso, dura alcuni anni ed è una sfida importante per i Comuni di grandi dimensioni. In Lombardia lo hanno fatto finora, oltre alle tre bresciane, solo Lecco e Legnago.

Borgosatollo ha avviato l’iter nel 2021, ed è in dirittura d’arrivo: dovrebbe ottenere l’accreditamento entro fine del 2025. Brescia è invece partita lo scorso anno, approvando la relativa delibera e il protocollo d’intesa, i due passi che sostanzialmente danno il via all’iter. L’ultima, in ordine di tempo, è Sarezzo, che già la scorsa estate ha fatto alcune call con l’Unicef, licenziando poi la relativa delibera il 20 dicembre.

A Borgosatollo

«In una prima fase – spiega la sindaca di Borgosatollo, Elisa Chiaf – abbiamo fatto un’analisi sulla situazione di bambini e adolescenti a Borgosatollo, che si è poi tradotta in un report che abbiamo presentato nel novembre 2022 e all’interno del quale abbiamo inserito alcuni obiettivi per migliorare il benessere dei cittadini più giovani». Tra questi, un secondo percorso Pedibus, più strutture per fare sport e l’apertura del servizio doposcuola delle medie: tutte azioni già concretizzate. All’inizio del 2024 la Giunta di Chiaf ha steso la strategia con le politiche concrete per un paese a misura di bambini e adolescenti che il Comune sta mettendo a terra.

«Abbiamo ad esempio riaperto il servizio sanitario per la primissima infanzia, con ostetriche e puericultrici, e entro la primavera concluderemo la realizzazione del nuovo nido da sessanta posti, che si aggiungerà a quello già esistente», precisa Chiaf.

I passi della Loggia

Per Brescia la sfida è grande, viste le dimensioni e la complessità del percorso. «Quest’anno si istituirà il coordinamento fra gli assessorati e si procederà con l’analisi della condizione dei minorenni presenti sul territorio del nostro Comune. Nell’arco di tre anni si dovrebbe arrivare alla conclusione del processo di accreditamento con l’Unicef», spiega l’assessora alle Politiche giovanili, Anna Frattini.

Il Comune di Brescia nel 2009 aveva istituito il Consiglio Comunale dei ragazzi e dallo scorso anno si è dotato della figura del Garante dei diritti dell’infanzia e adolescenza. Con l’adesione al programma Unicef si vogliono sviluppare ulteriormente le azioni messe in campo finora per concretizzare i principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con politiche, strategia e bilancio a misura di bambino.

A Sarezzo

Per Sarezzo «era uno degli obiettivi indicati nel programma elettorale», dice Valentina Pedrali. «Prima di diventare sindaca sono stata per anni assessore alla Pubblica Istruzione – ricorda –. Sono venuta a conoscenza di questa possibilità e l’ho condivisa con il mio gruppo. Ho identificato un consigliere incaricato del progetto. È un iter lungo che coinvolgerà tutti gli uffici del Comune».

La sindaca e la sua Giunta hanno già alcune idee per la strategia che dovranno stendere: sistemare alcuni parchi cittadini, implementare i servizi in biblioteca e i nidi: «A settembre inaugureremo il nuovo polo scolastico, con le tre elementari delle frazioni – anticipa la prima cittadina – per creare una maggiore sinergia con l’Istituto comprensivo che è già scuola amica dell’Unicef». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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