Cronaca

Ultraleggeri: cosa sono, come funzionano e chi può pilotarli

Luca Zigliani, della società di consulenza aeronautica Jupiter Aviation di Cazzago San Martino, spiega come si ottengono le autorizzazioni di volo e quali regole devono seguire i piloti
Un ultraleggero della Scuola di volo Vittoria Alata
Un ultraleggero della Scuola di volo Vittoria Alata
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L’ultraleggero precipitato sulla Corda Molle, a bordo del quale viaggiavano l’avvocato milanese Sergio Ravaglia e la compagna Anna Maria De Stefano, entrambi morti nello schianto, solleva una serie di domande su questi velivoli che spesso solcano anche i cieli bresciani.

Come è fatto un ultraleggero e dove vola

Partiamo dal principio: cosa si intende per ultraleggero? Si tratta di un velivolo con caratteristiche specifiche. «Oggi gli ultraleggeri sono quasi tutti biposto – spiega Luca Zigliani della società di consulenza aeronautica Jupiter Aviation di Cazzago San Martino, con il campo di volo Santa Lucia a Cizzago –. Si tratta di velivoli che hanno un peso al decollo non superiore ai 600 kg e che seguono le regole del volo a vista».

«Un ultraleggero – entra nel dettaglio Zigliani – vola a una quota di 1000 piedi, che corrispondono a 330 metri, e non può entrare in spazi aerei controllati, a meno che il pilota non sia in possesso di un attestato "avanzato”, e sia quindi in grado di comunicare con chi gestisce il traffico aereo e di navigare a vista con la mappa, pianificando di fatto il viaggio».

Luca Zigliani, della società di consulenza aeronautica Jupiter Aviation di Cazzago San Martino © www.giornaledibrescia.it
Luca Zigliani, della società di consulenza aeronautica Jupiter Aviation di Cazzago San Martino © www.giornaledibrescia.it

Prima di partire, dunque, che per gli ultraleggeri non richiede la stesura di un piano di volo, è fondamentale consultare le mappe che definiscono quali sono gli spazi aerei controllati e quali no. Tenendo presente che questi velivoli decollano e atterrano dai campi volo o dalle aviosuperfici, e che in Italia al massimo possono atterrare in un dei 58 aeroporti minori a patto che il pilota sia in possesso di un attestato di volo «avanzato».

Le distanze che un ultraleggero può percorrere dipendono da vari fattori, a cominciare dalla capacità dei serbatoi e consumo di carburante. Anche la velocità di crociera varia da ultraleggero a ultraleggero, ma solitamente si aggira tra i 120 e i 270 km/h.

Una mappa che indica gli spazi aerei controllati e quelli non controllati
Una mappa che indica gli spazi aerei controllati e quelli non controllati

Poi ci sono i fattori esterni, come le condizioni meteorologiche: vento contrario o avverso riduce significativamente la distanza percorribile.

In linea di massima, un ultraleggero moderno può coprire distanze di alcune centinaia di chilometri con un pieno, ma i voli lunghi richiedono pianificazione e conoscenza delle aviosuperfici disponibili lungo la rotta. 

Chi può pilotare un ultraleggero?

Per pilotare un ultraleggero in Italia è necessario essere in possesso di un attestato di volo diporto sportivo (VDS). L'età minima per iniziare il corso è di 16 anni, con la firma delega dei genitori.

L'attestato si ottiene frequentando un corso presso una scuola di volo riconosciuta dall'Aero Club d'Italia (AeCI), che si articola in lezioni teoriche (con lo studio di materie come aerodinamica, meteorologia, navigazione, normativa aeronautica, tecnica del volo e sicurezza) e lezioni pratiche, che consistono in un numero minimo di ore di volo con un istruttore abilitato.

Al termine del corso, si deve sostenere un esame pratico e teorico di fronte a un esaminatore dell'AeCI.

Come si ottiene l'attestato per il volo da diporto sportivo
Come si ottiene l'attestato per il volo da diporto sportivo

Il primo step è l’ottenimento di un attestato «basico». «Per averlo servono 33 ore di lezioni teoriche e 16 di volo con un istruttore – spiega Zigliani –, poi si sostiene un esame e, una volta superato, si può volare da soli». Con 30 ore di volo in autonomia, tre con un istruttore e il superamento di un altro esame, si può poi ottenere l'abilitazione per il trasporto di un passeggero.

L’attestato di pilota di ultraleggeri deve essere rinnovato periodicamente, con una visita aeromedica biennale fino 60 anni, che poi diventa annuale. Inoltre, è necessario effettuare un certo numero di ore di volo o un volo di verifica con un istruttore ogni due anni per dimostrare il mantenimento dell'abilitazione.

Da dove decollano e dove atterrano

Gli ultraleggeri possono decollare e atterrare da campi di volo specificamente autorizzati: le aviosuperfici. Queste strutture sono diverse dagli aeroporti dell'aviazione generale, sono spesso più piccole, con piste in erba e con meno infrastrutture.

La Lombardia, e in particolare il Bresciano, è una zona con una buona presenza di aviosuperfici e scuole di volo per ultraleggeri, data la passione per il volo sportivo. Nella nostra provincia, tra le aviosuperfici più note e attive per gli ultraleggeri, troviamo l’Aviosuperficie Santa Lucia a Comezzano-Cizzago (che ospita anche la Scuola di Volo Vittoria Alata), l’Aviosuperficie Pradelle a Torbole Casaglia, l’Aviosuperficie Bedizzole, l’Aviosuperficie Luciano Sorlini Spa a Calvagese della Riviera, il Campo Volo La Zappaglia a Calvisano, il Campo Volo Bravo Cò o Corry's a Nuvolera, il Campo Volo Le Panizze a Lonato.

Il paracadute balistico

Un ultraleggero con paracadute balistico aperto precipitato a Bologna nelle scorse settimane
Un ultraleggero con paracadute balistico aperto precipitato a Bologna nelle scorse settimane

Le procedure di emergenza vengono insegnate approfonditamente durante le lezioni e sono parte integrante dell'addestramento di ogni pilota. In generale, in caso di problemi la prima regola è ovviamente mantenere la calma. Poi, è necessario cercare un campo idoneo per un atterraggio d'emergenza, per questo il pilota deve costantemente monitorare il terreno sottostante per individuare possibili aree di atterraggio.

«Gli ultraleggeri sono equipaggiati con il paracadute balistico, che viene sparato con un razzo in situazioni di difficoltà, come possono essere per esempio i cedimenti strutturali – chiarisce Zigliani –. Si attiva solo manualmente, tirando una leva che lo apre viene sparato da un razzo e che permette di far scendere a terra il velivolo a una velocità tra i 35 e i 40 km/h».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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