CronacaGarda

Truffa da 700mila euro sui fondi del Pnrr: arrestato imprenditore

La Guardia di Finanza ha arrestato un 45enne commerciante di auto di lusso sul lago di Garda: attraverso prestanome era riuscito a farsi finanziare progetti fantasma
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Pnrr, truffa da 700mila euro
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Truffa aggravata ai danni dello Stato, malversazione di erogazioni pubbliche, riciclaggio, indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, nonché reati contro il patrimonio, tributari e fallimentari. È questa la mole di ipotesi di reato che la procura della Repubblica di Brescia, nelle persone dei sostituti procuratori Benedetta Callea e Carlo Pappalardo, contesta ad un 45enne imprenditore di origini torinesi attivo nel settore della compravendita e del noleggio di autovetture di lusso sul lago di Garda.

I prestanome

Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, avvalendosi di una serie di prestanome, rintracciati dalle Fiamme Gialle anche in casa di riposo, ma anche di aziende inattive ed acquistate giusto per mettere in atto i suoi affari illeciti, l’uomo era riuscito ad accedere ai fondi del Pnrr presentando bilanci gonfiati, business plan destinati a rimanere solo sulla carta e tutta una serie di rigorose credenziali, rigorosamente contraffatte. Aveva architettato il tutto per entrare nel circuito dei finanziamenti di Stato e mantenersi lussi e bella vita a danno del contribuente.

Stando alle Fiamme Gialle, tra il 2020 e il 2022 l’uomo ha incassato poco più di 700mila euro per diversi progetti, compresa la partecipazione alla Fiera dell’Innovazione di Berlino e al Salone dell’automotive di Francoforte (dove non risulta sia mai andato), e ne ha distratti almeno 500mila in auto di lusso (una Porsche Taycan) e in orologi preziosi, ma anche in abbigliamento, ristoranti e svariati benefit.

Il sequestro

Non contento dei finanziamenti a cinque zeri, il 45enne, per alcuni mesi e fino alla sua abolizione, si sarebbe accaparrato anche il reddito di cittadinanza: poco meno di 4mila euro finiti insieme agli altri nel calderone della truffa.

Oltre a notificargli il provvedimento di custodia cautelare in carcere, dove già si trova per scontare un cumulo pene, la Gdf ha eseguito nei suoi confronti anche un sequestro di oltre 1 milione e 700mila euro, gli ha bloccato l’erogazione di fondi per altri 440mila euro, ha restituito ai legittimi proprietari auto di lusso per 350mila euro e gli ha contestato oltre due milioni di redditi non dichiarati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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