Truffa ai danni dello Stato con i certificati energetici: sequestrati 4 milioni di euro

La Redazione Web
La Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito il provvedimento di sequestro preventivo. Secondo le indagini una società della provincia avrebbe creato il raggiro attraverso il meccanismo dei «certificati bianchi»
Certificati bianchi, truffa da 4 milioni
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La Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di quasi quattro milioni di euro per una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, auto-riciclaggio, nel settore dell’efficientamento energetico.

Secondo le indagini una società della provincia avrebbe creato un raggiro attraverso il meccanismo dei cosiddetti «certificati bianchi», lo strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia, introdotto nel nostro ordinamento a partire dal 2005. Di fatto incassava denaro senza però realizzare impianti di energia pulita come avrebbe dovuto.

Il meccanismo fraudolento

Nell’ipotesi investigativa il meccanismo fraudolento si sarebbe articolato in tre fasi: la società bresciana presentava al gestore dei servizio energetici documentazione comprovante la realizzazione di progetti relativi a lavori di efficientamento energetico rivelatisi fittizi realizzata in Lombardia (provincia di Brescia), Piemonte (provincie di Torino, Alessandria, Novara, Vercelli) e Liguria (provincia di Savona).

Successivamente sulla base della documentazione presentata, la società E.S.Co. otteneva l’assegnazione di 18.904 «certificati bianchi», successivamente posti sul mercato gestito dal gestore del mercato energetico e quindi monetizzati per circa 4 milioni di euro di euro. Infine l’amministratore della società ES.C.o. procedeva a trasferire il denaro ottenuto su propri conti correnti, oppure su quelli intestati a soggetti terzi a lui collegati.

Il meccanismo per ottenere i certificati bianchi

Alla base del meccanismo c’è l’obbligo, da parte delle aziende distributrici di energia elettrica e gas con più di 50mila clienti finali, di conseguire annualmente determinati obiettivi di risparmio energetico.

Esse possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica che diano diritto ai «certificati bianchi», oppure acquistando i certificati stessi da altri operatori del settore, le cosiddette Energy Service Company (E.S.Co.), che scelgono volontariamente di realizzare progetti di riduzione dei consumi negli usi finali di energia. Il Gestore dei Servizi Energetici S.p.a. (GSE), società a partecipazione pubblica, riconosce sia alle aziende distributrici, sia alle E.S.Co. un controvalore in certificati in misura corrispondente al risparmio di energia derivante dagli interventi realizzati. I certificati sono poi liberamente scambiabili sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica a cura del Gestore dei Mercati Energetici S.p.a.

L’entità del contributo pubblico erogato è parametrato al valore di mercato dei «certificati bianchi» scambiati e viene finanziato da tutta la collettività, attraverso i prelievi operati sulle bollette energetiche alla voce «oneri di sistema».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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