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Travolto dal carico di una gru, i sindacati: «Serve un controllo sulla formazione»

La Redazione Web
Fillea Uil, Filca Cisl e Feneal Cgil chiedono una legge più stringente dopo l’infortunio mortale di ieri a Orzivecchi
Lavoro, ancora un morto nel bresciano
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«Siamo di fronte a una situazione inaccettabile di perdita di vite umane e a un impressionante incremento di denunce di infortunio all’Inail. Chiediamo venga messo in campo fin da subito un coordinamento e un controllo sulla formazione erogata, a volte fittizia o inadeguata, escludendo dai bandi di gara le imprese che violano le normative vigenti». A scriverlo, in un comunicato congiunto, sono le organizzazioni sindacali locali di Fillea Uil, Filca Cisl e Feneal Cgil il giorno dopo l’infortunio mortale a Orzivecchi di ieri, in cui ha perso la vita Nazmi Morina, operaio edile di 52 anni residente a Rudiano.

I sindacati sottolineano la necessità di una legge «stringente» per le imprese che «non hanno sensibilità sul piano della sicurezza e che mettono a repentaglio la vita o la salute dei propri dipendenti».

L’incidente

Morina è morto ieri travolto da un bancale di serramenti nuovi destinati alla Casa di Riposo della Fondazioni Riunite Onlus per la Bassa Occidentale, che stava scaricando da solo da un camion.

Al momento dell’incidente il 52enne stava lavorando nel cortile dell’edificio. Verso le 17 era in corso una messa per la Pasqua e nessuno ha assistito alla dinamica dell’incidente. Il suo corpo è stato trovato esanime a terra a circa due metri dai serramenti rovesciati. Da qui l’ipotesi che l’operaio abbia posato il bancale a terra e abbia liberato la fascia di trasporto dal carico. Una volta non più trattenuti dall’ingaggio della cinghia, i serramenti si sono sbilanciati e si sono rovesciati a terra sull’uomo.

«Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto – ha detto in serata Luca Abele Magli, presidente della Rsa –. Un fatto che ci addolora e ci fa stringere alla sua famiglia».

Sul luogo dell’infortunio in breve sono arrivati i familiari di Morina: alcuni di loro si sono sentiti male e hanno dovuto essere soccorsi dall’ambulanza. «Nel 2024, in un Paese civile, non si può morire per infortunio sul lavoro – ha detto in serata la vicesindaca di Rudiano, Sara Oliari –. Dedichiamo un pensiero al lavoratore morto sul luogo di lavoro e ci stringiamo alla famiglia in un grande momento di dolore».

La richiesta

Per i sindacati le proposte del governo per la sicurezza nei cantieri sono insufficienti. «Dobbiamo far cessare questa strage quotidiana, portare le tutele del codice degli appalti in tutti gli appalti privati, qualificare all’ingresso chi vuole fare impresa edile, dobbiamo colpire chi fa dumping contrattuale e specula sulla vita delle persone introducendo l’aggravante di “Omicidio sul lavoro”».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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