Tragedia in parete: precipita per 350 metri e muore una 26enne

Giulia Vanossi, comasca, era una scalatrice esperta. La disgrazia sul Tredenus
Giulia Vanossi è precipitata per 350 metri © www.giornaledibrescia.it
Giulia Vanossi è precipitata per 350 metri © www.giornaledibrescia.it
AA

Giulia Vanossi aveva 26 anni e amava lo sport e la montagna. Nei suoi profili social la si vede sorridente impegnata con imbragature, corde e moschettoni risalire pareti di roccia verticali oppure in cammino, con scarponi e bastoncini, per conquistare il panorama unico che si domina da una vetta.

Il destino l’aspettava proprio mentre faceva ciò che amava e l’ha strappata alla vita con un volo nel vuoto di 350 metri che non le ha lasciato scampo.

La giovane donna, comasca di Ponte Lambro, aveva studiato medicina all’università dell’Insubria e ieri mattina, con due compagni di cordata, ha raggiunto la Valcamonica per affrontare l’impegnativa via di arrampicata Federico Giovanni Kurtz che risale il gemello settentrionale del Tredenus nella zona del Pizzo Badile Camuno in territorio del comune di Cimbergo.

La salita

Quella che la giovane donna ha affrontato ieri mattina è una parete verticale classificata con un livello di difficoltà di 6, in una scala di 9, e quindi adatta solo a scalatori esperti. Si parte da 2.500 metri di quota e con un percorso che si sviluppa per circa 350 metri si arriva alla quota di 2.786 metri della vetta.

Ieri mattina il gruppo aveva superato il bivacco Cai Macherio e poi raggiunto la base della via di arrampicata. Attorno alle 11.45 aveva praticamente completato l’ascesa quando qualcosa è andato storto. Non è chiaro se Giulia abbia perso la presa o se qualche componente dell’attrezzatura abbia ceduto. La ragazza è precipitata nel vuoto per oltre 350 metri, sbattendo violentemente sulla roccia del canalone sottostante. Per lei non c’è stato nulla da fare. I compagni di ascesa hanno immediatamente lanciato l’allarme.

La via che stava affrontando il gruppo © www.giornaledibrescia.it
La via che stava affrontando il gruppo © www.giornaledibrescia.it

Verso il Tredenus si sono mosse le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e della V delegazione bresciana del Soccorso Alpino con l’appoggio dell’elisoccorso di Verona.

Il recupero della salma però è stato molto difficoltoso. Sono serviti diversi passaggi dell’elicottero per portare in quota personale specializzato che ha poi faticato per raggiungere il corpo e portarlo a valle.

Nel corso della giornata poi la situazione meteo in quota è peggiorata rendendo impossibile ulteriori interventi dell’elicottero e costringendo le squadre del Soccorso Alpino e i compagni di cordata di Giulia a rientrare a piedi fino alle malghe del Volano dove era stato allestito il punto di coordinamento dei soccorsi.

I familiari della 26enne sono stati avvisati dell’incidente e nella serata di ieri hanno raggiunto l’ospedale di Esine dove la salma era stata ricomposta. Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha svolto tutte le attività di polizia giudiziaria e il magistrato di turno ha rilasciato il nullaosta per restituire la salma alla famiglia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.