Torna a splendere l’antica fontana della piazzetta Sant’Alessandro a Brescia

Daniela Zorat
L’opera del 1787 è stata pulita e restaurata: il lavoro è durato circa due mesi, ed è costato alla Loggia 25mila euro
La fontana del Donegani restaurata - © www.giornaledibrescia.it
La fontana del Donegani restaurata - © www.giornaledibrescia.it
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Un angolo di centro storico che ha rischiato di morire, che ha trovato un’identità chiara che piace. Corso Cavour e piazzetta Sant’Alessandro, per i quali si temeva lo spopolamento dopo lo spostamento del tribunale, stanno conoscendo una rinnovata e stimolante vivacità grazie al Mo.Ca e una serie di negozietti sfiziosi che propongono artigianato e merce particolare, ai bar, al nuovo cinema Moretto, che è tornato ad attirare appassionati amanti delle pellicole e a trasformarsi in un luogo alla moda, e ai concerti jazz che hanno trovato spazio proprio nella piazzetta sulla quale si affaccia la chiesa di Sant’Alessandro sistemata negli anni scorsi.

E ora, a completare la cornice, c’è un elemento in più: la fontana settecentesca della piccola piazza che è tornata alla sua bellezza originaria dopo un meticoloso e prolungato intervento di ripulitura da una pesante patina grigia, frutto di depositi organici, inquinamento, calcare dall’ultimo intervento di manutenzione del 2010.

L’intervento

Oltre all’armonia dell’opera, realizzata dall’architetto Giovanni Donegani nel 1787 su commissione dei conti Venceslao e Gherardo Martinengo Colleoni, dalla pulizia voluta dal Comune è riemersa anche parte di storia del monumento: si è scoperto che un quarto della vasca a conchiglia superiore, rivolto a sud, era stato ricostruito dopo i danni causati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Si è inoltre potuto accertare che una porzione del basamento, all’interno della prima vasca, è in Medolo e non in marmo di Botticino come il resto della fontana. Anche i mascheroni dai quali sgorga l’acqua (non potabile) si possono ora ammirare in tutta la loro morbida bellezza. L’impianto idraulico non è stato invece toccato, se non nella parte superiore, di soli 15 centimetri, che è stato sostituito con un elemento in acciaio inox.

Pulite e spazzolate le saracinesche di adduzione dell’acqua, all’interno della seconda vasca; nella vasca inferiore è stato steso un prodotto impermeabilizzante volto a risolvere un problema di perdite. Ripuliti anche gli ugelli in bronzo e tutte le parti metalliche rimaste poco visibili a causa delle incrostazioni. Il tutto in accordo con la Soprintendenza. Il lavoro - durato circa due mesi per la situazione critica in cui versava la fontana che ha richiesto metodologie e strumenti sofisticati e particolari - è stato eseguito dall’impresa Garattini di Brescia, ed è costato alla Loggia 25mila euro.

Ad illustrare l’intervento sono stati l’assessore al Patrimonio monumentale Valter Muchetti e con lui due architette del settore, Alessandra Petissi e Martina Predari. «Stiamo infatti valutando altri interventi sulle fontane cittadine - ha affermato Muchetti - dopo quelli che abbiamo eseguito fino ad oggi. Ne abbiamo in mente già altri due o tre». Il cantiere era stato protetto e recintato da un ponteggio coperto con teli antipolvere che ha garantito agli operai di lavorare in sicurezza e al tempo stesso di ridurre al minimo i disagi in zona. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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