Torbiere del Sebino, isole galleggianti per il futuro degli uccelli

Veronica Massussi
Un progetto multidisciplinare, finanziato da Cnr e Ue, mira a preservare e studiare la fauna e l’idrologia della Riserva
I sub al lavoro per posizionare le isole - © www.giornaledibrescia.it
I sub al lavoro per posizionare le isole - © www.giornaledibrescia.it
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Ventiquattro isole fatte di terra ed erba, «zattere vegetali galleggianti» le definisce il direttore Nicola Della Torre. Sono state collocate in alcune zone della Riserva delle Torbiere per ampliare la superficie fruibile dagli uccelli per la nidificazione. Grazie alla collaborazione del Gruppo Sub Iseo sono state trascinate nelle vasche centrali, quelle più protette per l’avifauna.

Gli obiettivi

«La Riserva è un ambiente creato e modificato dall’uomo ma che oggi si sta rinaturalizzando e per vari motivi, tra i quali il cambiamento climatico, le briglie presenti in molte parti, importantissime, si stanno erodendo. L’obiettivo è quello di ricostituire, quindi, le superfici e conservare più possibile l’habitat degli uccelli palustri».

Le nuove isole galleggianti per nidificare - © www.giornaledibrescia.it
Le nuove isole galleggianti per nidificare - © www.giornaledibrescia.it

Il progetto BioHub

Questa è solo una parte del progetto BioHub, finanziato dal Cnr, per 167mila euro, e dall’Unione Europea, classificatosi secondo in Italia su oltre sessanta progetti grazie alla sua multidisciplinarietà; sono infatti coinvolti professionisti, scuole, associazioni, volontari e il personale dell’Ente in un percorso di ricerca e formazione all’insegna della scoperta della biodiversità. Sei professionisti, tra cui i tre del comitato tecnico scientifico, il botanico, l’ornitologo e l’ittiologo saranno affiancati da altri specialisti, un entomologo, un erpetologo ed un idrobiologo per studiare ancora più a fondo la Riserva.

Con il BioHub si approfondirà lo studio idrologico per una conoscenza dei livelli ottimali dell’acqua che garantiscano la nidificazione delle specie avifaunistiche, verrà effettuato un primo studio sulla presenza dei chirotteri, i pipistrelli, saranno aggiornati i dati sulla distribuzione e l’abbondanza dell’erpetofauna, nello specifico la Rana di Lataste e il Tritone crestato italiano, in più si censirà l’odonatofauna, le libellule ed i coleotteri. Si amplieranno ed integreranno le conoscenze solo abbozzate fino ad oggi per rendersi conto di quanto sia importante, a livello ambientale, la Riserva.

Il ripristino della biodiversità

Una è quella in atto ora, e cioè il ripristino della biodiversità con le isole galleggianti, per ricreare aree di rifugio e nidificazione di specie considerate rare; le specie di interesse comunitario e tutelate dalla Direttiva uccelli dell’Ue qui presenti sono l’airone rosso, il falco di palude, il tarabuso, il nibbio bruno e il basettino.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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