Telemarketing aggressivo, oggi il primo blocco alle chiamate finte

Scattano i filtri AgCom: nel mirino i call center esteri che «mascherano» il numero di rete fissa per ingannare gli utenti. Per quelli di cellulare occorrerà però attendere novembre
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Telemarketing, da oggi primo stop alle chiamate?
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«Promo Regione». «Abbiamo ricevuto il tuo curriculum». «C’è un’offerta per te». Chi non riconosce uno di questi mantra? Da mesi – in alcuni casi da anni – rimbombano nelle orecchie di milioni di persone quasi ogni giorno. Basta avere un cellulare per finire nella babele del telemarketing, delle truffe, delle chiamate selvagge. Da oggi l’AgCom prova ad innalzare un nuovo muro di fronte all’ondata di chiamate moleste che tormentano gli italiani. E lo fa avviando un piano a step, che dovrebbe bloccare le telefonate indesiderate. Almeno in parte.

Si cambia

I filtri voluti dall’AgCom puntano innanzitutto sui call center che sono situati all’estero per mascherare il numero di telefono internazionale e indurre l’utente alla risposta chiamano con un numero italiano. Il sistema si chiama spoofing ed è molto diffuso anche per i tentativi di truffa telefonica, spesso legati a conti correnti, carte di credito o altri strumenti di pagamento.

Secondo le nuove regole, da oggi dovranno infatti essere gli operatori italiani a bloccare le telefonate false che provengono dall’estero ma che si presentano con un prefisso italiano (02 per Milano e 06 per Roma i più frequenti). Chi gestisce il traffico internazionale in ingresso è in sostanza obbligato ad eseguire controlli e verifiche prima di inoltrare le chiamate all’operatore finale. Le multe per chi non rispetta le regole? Fino a un milione. Un cambiamento atteso da tempo che però riguarderà solo le chiamate dal numero di rete fissa.

La fase due

Dal 19 novembre, invece, il blocco riguarderà anche le chiamate dall’estero che utilizzano un falso numero di cellulare italiano. In questo caso, però, la gestione del sistema è più complessa e richiederà, appunto, più tempo. Una delle difficoltà risiede nel fatto che un numero mobile italiano potrebbe appartenere a un nostro connazionale che si trova effettivamente in roaming all’estero e queste telefonate non dovranno (né potranno) essere bloccate. Sebbene si respiri un certo pessimismo sulla sua funzionalità, potrebbe davvero essere una boccata d’ossigeno.

I numeri

Nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro pubblico delle opposizioni, ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle cinque alle otto telefonate commerciali, che portano a circa 15 miliardi il numero complessivo di chiamate indesiderate registrate in un anno nel nostro Paese. Non è certo un’isola felice il Bresciano, dove le segnalazioni alle associazioni dei consumatori locali si susseguono e sono in crescita da anni. D’altronde se si considera che, secondo le stime, in media oltre il 70% degli utenti è interessato dal telemarketing molesto, si può ipotizzare che siano circa 700mila i bresciani tormentati dai call center.

Giro d’affari

Ecco perché l’introduzione dei filtri anti spoofing, primo passo per contrastare il fenomeno, genera molta curiosità. «Il settore del telemarketing genera un giro d’affari da tre miliardi di euro annui in Italia, con 2.035 call center attivi e quasi ottantamila addetti – analizza il Codacons –. Accanto agli operatori legali, tuttavia, vi è un sommerso di call center ubicati all’estero che operano nella più totale anarchia, violando le norme di settore e la privacy dei cittadini».

Il Codacons

Secondo il Codacons, però, la misura non sarà sufficiente a proteggere gli italiani dal telemarketing selvaggio perché il blocco riguarderà solo i finti numeri fissi italiani, mentre le false numerazioni mobili continueranno a raggiungere gli utenti almeno fino a novembre. «Sarà poi ancora possibile falsificare le numerazioni chiamando dall’Italia, e il blocco non si estenderà alle chiamate commerciali che usano prefissi stranieri». Solo l’autunno potrà fornire qualche risposta parziale, ma già da oggi si potranno notare i primi segnali. I telefoni resteranno incandescenti?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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