Studenti bresciani in piazza a manifestare per un futuro migliore

L’iniziativa si è svolta in occasione della Giornata nazionale dello studente, prevista il 17 novembre
  • La manifestazione degli studenti a Brescia
    La manifestazione degli studenti a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Diritto allo studio, educazione sessuale, edilizia scolastica e benessere mentale: sono i temi portati alla luce da alcune decine di studenti bresciani che hanno manifestato oggi tra le vie della città, così come in tante piazze d’Italia. In occasione della Giornata nazionale dello studente, prevista il 17 novembre, circa 50 voci hanno gridato all’unisono il motto: «Riprendiamoci la scuola».

La manifestazione

Il corteo – organizzato dal Collettivo Onda Studentesca di Brescia – è partito alle 8.30 da piazza Cesare Battisti, ha attraversato via San Faustino, piazza Vittoria e infine ha raggiunto piazza Paolo VI. Qui gli studenti, con microfono in mano, hanno chiesto «di essere ascoltati e essere liberi di parlare di argomenti scomodi».

Così i giovani hanno condiviso un momento di riflessione, discutendo soprattutto sul loro futuro che, come ripetono, «è in crisi e temiamo non ci sia». Tra i motivi dello sciopero anche il supporto del Governo a Israele e la repressione delle proteste nelle scuole. 

Voci

«Siamo scesi in piazza per manifestare contro un’istruzione scolastica che non ci appartiene – ha detto Matilde Zanardelli, 18 anni da poco compiuti e presidente del Collettivo –. La scuola è degli studenti e per questo motivo chiediamo di essere ascoltati». Per la bresciana, che frequenta il liceo artistico Tartaglia Olivieri, «è essenziale essere qui. Abbiamo organizzato questa manifestazione per portare a galla le problematiche dell’istruzione scolastica italiana. Chiediamo ascolto e soprattutto vogliamo essere liberi di parlare di temi scomodi». 

Lo striscione con il motto - © www.giornaledibrescia.it
Lo striscione con il motto - © www.giornaledibrescia.it

Anche Greta Tosoni, presidente del Brescia Pride concorda con la sua collega: «Siamo cui per dare la possibilità agli studenti di parlare in piazza di politica e di scuola. Chiediamo momenti di confronto, maggiore sensibilità nei confronti di temi cruciali come il cambiamento climatico e l’uguaglianza di genere. È il momento di agire». 

«Rivendico il diritto di diventare una cittadina consapevole». A dirlo è Lucia Brontesi, 18 anni e al quinto anni del liceo Copernico. «Ritengo sia fondamentale farci sentire per una scuola che al momento non ci rappresenta. Nel nostro istituto c’è stato un silenzio inaccettabile su temi di attualità, come il conflitto israelo-palestinese. Ciò ha portato me e alcuni miei compagni a riflettere sul ruolo che dovrebbe avere l’istruzione. La scuola dovrebbe formarci come cittadini, ma spesso si ferma a darci solo nozioni».

Presenze bresciane

All’iniziativa hanno partecipato studenti di diversi licei e istituti della città e provincia, tra cui il liceo Copernico, il liceo Gambara, l’istituto Tartaglia Olivieri, il liceo De André, oltre a realtà e associazioni studentesche.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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