Studenti attivano l’antincendio al Capirola di Leno: il preside li denuncia

Gianantonio Frosio
Il dirigente Gianmarco Martelloni ha deciso di «non tollerare più questi episodi»
L'ingresso dell'istituto Capirola di Leno © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso dell'istituto Capirola di Leno © www.giornaledibrescia.it
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Un buon educatore sa perfettamente che bisogna sempre dare ai giovani, quando commettono un errore più o meno grave, la possibilità di ravvedersi e riscattarsi. È importante essere pazienti e indulgenti. Ma a volte arriva il momento in cui, per il bene della stessa persona che sbaglia, ma anche per tutelare il resto della comunità, bisogna dire basta. Bisogna avere la forza di farsi sentire.

Ed è quello che ha fatto in questo caso il dirigente scolastico dell’Istituto superiore Capirola di Leno e Ghedi, Gianmarco Martelloni, che ha denunciato all’Autorità giudiziaria gli studenti che hanno fatto scattare, di proposito e senza alcun valido motivo, l’allarme antincendio dell’istituto, che a Leno ospita gli studenti di numerosi indirizzi scolastici.

I casi

Quanto successo alle superiori di Leno non è un episodio singolo. Ed è proprio questo l’aspetto che ha indispettito - e non poco - il dirigente scolastico e gli altri componenti della scuola. Infatti, è la seconda volta che accade un caso del genere.

La mail

«Una vergognosa bravata che integra due reati - ha commentato il dirigente in una mail inviata a tutti i docenti della scuola-. Evidentemente l’autore della prodezza ignora il Codice penale: nello specifico l’articolo 658, che parla di procurato allarme, e l’articolo 340, che parla di interruzione di servizio pubblico. Solo perché ci siamo dati molto da fare per capire la situazione, continua il dirigente scolastico, non sono stati coinvolti i Vigili del fuoco, che sarebbero stati distratti da vere urgenze per occuparsi di questa deprecabile impresa, che peraltro ha interrotto il regolare servizio del nostro istituto, cioè garantire il diritto all’istruzione costituzionalmente tutelato».

Giusto per far capire che al Capirola si va per imparare e non per commettere reati, o semplici bravate, Martelloni ha sottolineato che «non sono disposto a tollerare che una comunità operosa di centinaia, migliaia di persone sia ostaggio di uno o due irresponsabili».

Ergo: «A tutela della comunità sporgerò denuncia all’Autorità giudiziaria». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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