Striscioni choc al Copernico e al Castelli, identificati gli studenti

Anita Loriana Ronchi - Marco Papetti
Dopo la comparsa degli striscioni con la scritta «Antifascismo=mafia» nei due istituti bresciani, i rispettivi dirigenti stanno valutando le azioni da intraprendere nei confronti dei ragazzi. Le famiglie costernate
  • Gli striscioni comparsi nelle scuole bresciane
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    Gli striscioni comparsi nelle scuole bresciane
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A Brescia sono comparsi davanti a due istituti superiori, liceo Copernico e Iis Castelli, gli striscioni con la scritta «Antifascismo = mafia». I rispettivi dirigenti stanno valutando le azioni da intraprendere nei confronti degli studenti che sono stati identificati come responsabili dell’iniziativa, attuata in contemporanea in molte altre città italiane e, a quanto pare, riconducibile all’organizzazione di estrema destra Blocco studentesco.

Il pensiero di Anpi Scuola

«Una provocazione», la definisce Mario Maviglia, già provveditore a Brescia e attuale presidente dell’Anpi Scuola provinciale. «La cosa sconcertante, e anche abbastanza stupida di questo abbinamento antifascismo-mafia – commenta – è che denota una ignoranza assoluta, un po’ della storia in generale e dell’antifascismo in particolare: ci sono antifascisti che hanno pagato con la vita la loro lotta alla mafia; tra questi, anche nomi illustri e, non ultimo, il fratello del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». «Se poi andiamo a vedere la biografia di certi mafiosi – aggiunge Maviglia – certamente sono molto più associati alla destra che non all’antifascismo».

Il fenomeno desta preoccupazione e non va sottovalutato. «Si spera che ci sia una vigilanza da parte delle forze dell’ordine. Anche perché rimane ancora valido l’articolo costituzionale, seppur in via transitoria, che vieta ogni forma che possa alludere a una apologia di reato».

L’identificazione

Intanto all’Iis Castelli sono in corso sullo studente, minorenne, fattosi fotografare con lo striscione all’interno della istituto di via Antonio Cantore. Il ragazzo è stato identificato nonostante nell’immagine circolata online apparisse con il volto coperto. La foto è stata fatta circolare sui social di Blocco studentesco, l’associazione giovanile di estrema destra vicina a Casapound che ha organizzato il blitz in tutta Italia, con casi segnalati in varie città, tra cui Roma, Bolzano, Avellino e L’Aquila.

«Stiamo facendo le interlocuzioni del caso insieme alla famiglia, perché il gesto non è di poco conto», spiega la preside dell’istituto Simonetta Tebaldini. «Mi sono attivata fin da da subito, da quando ho saputo del fatto. La scuola prende ovviamente le distanze da questa stupidaggine storica e sta valutando il da farsi. Stiamo facendo riflessioni con la famiglia, che non condivide le posizioni manifestate dal ragazzo ed è costernata per il danno all’immagine della scuola e per il rispetto che porta alle persone morte a causa della mafia e per combattere il fascismo». 

Al Copernico

«Abbiamo subito una ferita molto profonda». La preside del liceo Copernico, Claudia Marchi, commenta così l’episodio.  Su entrambi gli studenti bresciani le scuole stano valutando il da farsi: «La situazione è veramente molto grave, per questo che anche le azioni che ne conseguono avranno lo stesso peso», spiega la preside del Copernico.

Sui provvedimenti nei confronti del ragazzo deciderà il consiglio di classe: «Saranno azioni che devono andare in profondità – spiega la dirigente – perché il dialogo che adesso andremo a creare sarà un dialogo da affrontare con il livello di competenza che il nostro studente – perché si tratta di un solo alunno – ha bisogno di recepire. Tutto il liceo si dissocia fortemente da questo evento e ci riteniamo vittime, così come consideriamo vittime anche questo ragazzo, l'unico che ha avuto l'imprudenza di fare questa azione. Dobbiamo davvero lavorare insieme con i genitori, anch’essi hanno appreso la notizia con forte disorientamento. Ci stiamo attivando per utilizzare tutte le strategie e le possibilità che la scuola può metter in campo su tutti i fronti: disciplinare, comunicativo, della progettualità da rinnovare con tutte le figure che ruotano intorno a questo aspetto, educazione civica, animatore digitale e tutte le funzioni strumentali della scuola».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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