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La storia delle Bisse del Garda, patrimonio culturale dell’Unesco

La Redazione Web
La tradizionale gara remiera con imbarcazioni a fondo piatto per la voga alla veneta affonda le sue radici nel Rinascimento
Le Bisse del Garda  - © www.giornaledibrescia.it
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Solo negli ultimi anni il patrimonio immateriale ha avuto la stessa attenzione di quello materiale ed è riconosciuto quale elemento fondamentale della cultura di un territorio o di un Paese.

Le Bisse

Il Garda, nonostante non sia riconosciuto quale patrimonio Unesco, vanta però l’ambito riconoscimento per le Bisse del Garda, tradizionale gara remiera con imbarcazioni a fondo piatto per la voga alla veneta. Tre anni fa l’iniziativa è stata riconosciuta come «Buona pratica di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale» dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

Un’onorificenza legata al «Tocatì, Programma per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali», promosso dall’Associazione Giochi Antichi. La Lega Bisse del Garda è nata nel 1968 è un’organizzazione che riunisce le remiere del Benaco e del lago d’Iseo dove si pratica e si tramanda l’antica tradizione. Ma le radici sono ben più remote: secondo le ricostruzioni storiche, si ritiene che la prima regata ebbe luogo nel 1548: le cronache del tempo narrano che si disputò a Salò un Palio per salutare l’arrivo del «Clarissimus Provvisore» della Repubblica di Venezia Stefano Tiepolo. Quattrocentoventi anni dopo, la rifondazione grazie alla Lega Bisse del Garda.

La benedizione e la gara

Oggi le Bisse, come un tempo, sono tradizionalmente benedette dai parroci delle comunità gardesane e gli allenamenti settimanali si svolgono notturni, coprendo lunghe distanze sul lago.

La gara della Bandiera del Lago è lunga circa 1.400 metri e le corsie sono sei. La competizione è anticipata da eventi scenografici, con le imbarcazioni esposte e una sfilata dei rematori a terra. Insomma, un patrimonio Unesco che tocca anche e soprattutto il Bresciano e che va annoverato nell’insieme dei beni riconosciuti dall’Onu nella nostra provincia. L’ufficialità è stata sancita con la cerimonia tenutasi alla Sala Spadolini presso il Ministero della Cultura a Roma.

Nell’occasione, alla presenza appunto della Lega Bisse del Garda, è stata infatti consegnata la pergamena per l’iscrizione nel Registro delle Buone Pratiche della Convenzione Unesco del Tocatì.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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