Spray al peperoncino a scuola, nuovo episodio al Fortuny Moretto

L’autore del gesto è un ragazzo minorenne, che probabilmente lo ha spruzzato al secondo piano dell’istituto, vicino alle macchinette del caffè. Una decina di ragazzi in ospedale per accertamenti
Ancora spray al peperoncino al Fortuny
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Ennesimo episodio di intossicazione da spray al peperoncino a scuola. Ancora una volta all'istituto Mariano Fortuny Moretto in via Apollonio a Brescia.

Lo spray è stato spruzzato da un ragazzo minorenne, probabilmente al secondo piano, in corridoio, vicino alle macchinette del caffè. Una ventina di studenti si trovano in una stanza al piano terra e insieme a loro c'è il personale sanitario. Le condizioni dei giovani sono ancora da valutare, probabilmente, stando alle prime informazioni, qualcuno verrà trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti. Sul posto anche i Vigili del fuoco e gli agenti della Polizia di Stato.

  • L'intervento al Fortuny-Moretto
    L'intervento al Fortuny-Moretto - © www.giornaledibrescia.it
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  • L'intervento al Fortuny-Moretto
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L’autore del gesto

«È stato identificato l'autore di questo gesto, si tratta di un ragazzo minorenne, e ora la Polizia sta facendo le proprie indagini». A dirlo è il dirigente scolastico Giampietro Poli, che ha annunciato che verranno presi dei provvedimenti «perché questi gesti non sono più accettabili, perché la scuola lavora bene e a rimetterci è la maggior parte degli studenti. Ieri la Polizia locale ha effettuato un controllo con i cani antidroga. Non è stato trovato nulla, ma il messaggio è chiaro: controlli a tappeto. Tra due giorni inoltre ci sarà un Consiglio d'istituto e ho fatto inserire all'ordine del giorno un regolamento per gestire gli spray e considerarli delle armi. Inoltre è nostra intenzione installare delle telecamere interne».

Per quanto riguarda i ragazzi intossicati il preside ha spiegato che «una decina di loro probabilmente verrà portata in ospedale per ulteriori accertamenti, gli altri 15 invece hanno sintomi lievi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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