Sin Caffaro, finalmente il bando è tratto: bonifica al via entro il 2024

Aggiudicata in modo definitivo la gara d’appalto. Inizia la rigenerazione della cittadella dei veleni
Il Sito d'interesse nazionale Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
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«Finalmente la rigenerazione della Caffaro può partire». L’aggiudicazione definitiva della gara d’appalto per la bonifica del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro, firmata ieri mattina dal commissario straordinario Mauro Fasano, è stata salutata da un coro unanime, in Loggia e in Regione.

Soddisfazione

Di «grande soddisfazione» ha parlato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente del Pirellone che fin dal suo insediamento, ha seguito sempre molto da vicino una partita complessa che, circa un anno fa, si era nuovamente impantanata a causa di una congiuntura internazionale negativa: guerra in Ucraina e inflazione avevano fatto schizzare i costi di energia e materie prime e, di conseguenza, comportato il fallimento del primo bando di gara.

«Grazie a un’ottima collaborazione istituzionale - continua Maione - abbiamo ottenuto un grande risultato per la città. Dopo l’accordo con il ministero, nei primi cento giorni della giunta Fontana, abbiamo trovato le risorse, 57 milioni di euro, e contiamo entro fine anno di fare entrare le ruspe per iniziare la demolizione dei manufatti».

Soddisfazione condivisa dalla sindaca della città, Laura Castelletti, anche per «il lungo, impegnativo e faticoso lavoro di questi anni che ha visto l’amministrazione comunale affiancare il commissario e adoperarsi per trovare le risorse, stanziate dal governo Conte 2, dal governo Draghi e infine, l’ultima tranche, dal governo attuale».

«Su questo tema - ha spiegato Fabio Rolfi, leader dell’opposizione in Loggia - è inevitabile la collaborazione. Sulla bonifica della Caffaro ci giochiamo la rigenerazione della città anche in termini di immagine. Spero sia l’inizio di un lavoro sinergico per poter affrontare l’altro capitolo ancora da scrivere che è quello della bonifica delle aree agricole a sud della Caffaro».

Prospettive

Con la firma dell’aggiudicazione definitiva della gara, nei prossimi giorni il raggruppamento temporaneo di imprese formato da Greenthesis, Nico e Acr potrà prendere possesso della cittadella dei veleni di via Milano e avviare i rilievi necessari per la stesura del progetto esecutivo, cui seguirà l’allestimento dei cantieri.

«La fase di cantierizzazione sarà molto complessa e delicata - sottolinea Camilla Bianchi, assessore all’Ambiente del Comune di Brescia - e l’intero processo dovrebbe durare in tutto cinquantasette mesi».

Il bando di gara riguarda la prima fase della bonifica del sito industriale di via Nullo e, al netto di eventuali intoppi, già in autunno gli operai cominceranno a demolire i manufatti esistenti. I cinque anni serviranno a smantellare i capannoni e a eliminare le fonti di contaminazione che interessano la falda sotterranea.

«Sarà una bonifica complessa e difficile - precisa la sindaca Castelletti - e non accadrà tutto in un attimo. Serviranno un paio d’anni per veder scomparire le strutture della Caffaro e cominciare il lavoro di bonifica dei terreni e delle acque».

Già nel 2026, insomma, quel tratto di via Milano cambierà volto e il vuoto creato dall’assenza delle secolari strutture in mattoni rossi sarà gradualmente sostituito da un grande polmone verde, che la sindaca ha definito «il Central park di Brescia». A ritardare il decomissioning sono i sigilli della Procura che mantiene inaccessibili alcune zone interne del sito, nonostante il parere favorevole del Tribunale per il dissequestro.

Fiducia

Su questo fronte, il commissario Fasano si è detto però fiducioso: «Nei prossimi mesi, quando si arriverà alla fase dello smantellamento incontreremo la Procura». La rigenerazione di via Milano, insomma, può partire «e sarà per noi - conclude Castelletti - il primo passo fondamentale verso una rinascita ambientale non solo di via Milano, ma di tutta Brescia». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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