CronacaBassa

«Sempre in quella curva maledetta»: Trenzano piange la 18enne Matilda Agnesi

Lo schianto su una strada già teatro di incidenti. La giovane era sulla moto ricevuta per il compleanno
Il punto in cui è uscita di strada perdendo la vita Matilda Agnesi - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Il punto in cui è uscita di strada perdendo la vita Matilda Agnesi - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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Era un regalo di compleanno, desideratissimo. Aveva ricevuto quella moto Benelli 125 dalla famiglia solo un mese fa, per i suoi 18 anni. Le piogge prolungate nelle ultime settimane avevano ridotto al minimo la possibilità di salire in sella alla due ruote, ma sabato sembrava finalmente il giorno giusto.

Lo schianto

Nel pomeriggio Matilda Agnesi parte da Cossirano, la frazione di Trenzano dove vive con la famiglia, alla volta di Comezzano-Cizzago. Va a trovare gli zii in una cascina, poi quando il sole inizia a calare riavvia la moto per rientrare a casa. E lì, dopo le 20, accade tutto. «Sempre in quella curva», riflettono ad alta voce i residenti di Trenzano. Sguardo vuoto, capo chino. Parlano tra loro della ragazza, della famiglia, della loro storia, si tracciano legami. «Una tragedia immane per la nostra comunità - riflette amaramente il sindaco di Trenzano Italo Spalenza -, che ha coinvolto una famiglia semplice, unita, che partecipava alla vita pubblica».

Matilda Agnesi era tornata nel piccolo paese della Bassa bresciana con la sua famiglia solo un anno fa. Qualche tempo prima i genitori avevano deciso di trasferirsi nella Bergamasca scegliendo di vivere tra le cime della Val di Scalve, a Schilpario, e dopo le scuole medie la ragazza si era iscritta all’Istituto Aeronautico «Locatelli» di Bergamo.

Il padre Alessandro, titolare della Trattoria Genuisì di Coccaglio, ha continuato a lavorare nel Bresciano mentre la sua famiglia viveva a qualche decina di chilometri oltreconfine. Poi, la decisione di tornare. Ogni mattina, comunque, la mamma di Matilda accompagnava la ragazza per seguire le lezioni nell’istituto di Bergamo. Quella scuola che stava ormai per finire, mentre davanti agli occhi di Matilda sembravano finalmente aprirsi settimane di estate da vivere in sella alla propria Benelli.

Il dolore degli amici

Poco distante dal centro di Trenzano, mentre un gruppo di coetanei di Matilda non fa altro che parlare della tragedia di poche ore prima («alcuni di noi erano in classe con lei alle elementari», dicono), il sole della domenica mattina batte su un monumento in bronzo eretto davanti al centro sportivo. È dedicato alle vittime della strada ed è lì dal 2011 per volere di Maurizio Bregoli - papà di Mattia, morto nell’aprile 2010 in un incidente quando aveva 17 anni.

Domani l’addio

Due genitori che tengono in braccio un bambino esanime: in un’immagine che spezza alla sola vista, l’opera di Giovanni Solci sembra raccontare tante storie dall’epilogo analogo. Quella di Matilda come quella di Mattia. «È una strage che continua giorno dopo giorno - spiega Spalenza -. Quasi tutti gli anni ricordiamo tante vittime dalle diverse età, ma spesso si tratta di giovani». L’ultimo saluto a Matilda Agnesi sarà dato domani alle 17 nella chiesa parrocchiale del paese, poi si proseguirà per il tempio crematorio. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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