Scuola, salgono i costi per libri e materiali

Quasi 300 euro a studente per i volumi obbligatori. Negli istituti fioriscono così i mercatini dell’usato
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Libri di testo: la spesa delle famiglie
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Libri, quaderni e materiale vario, abbonamenti per il trasporto, assicurazione e contributo volontario; poi ci sarà lo sport e quanto serve per allenarsi: settembre è un mese critico per le famiglie alle prese con diverse voci di spesa. Una delle più impegnative è quella dei libri di testo.

I costi

Ad alzare la voce, in questi giorni, sono le associazioni dei consumatori che hanno fatto i conti in tasca alle famiglie e hanno denunciato gli aumenti: il Codacons quantifica i rincari per i testi nel 4,9% con una spesa tra i 300 euro e i 700 euro a studente. Per l’Unione nazionale consumatori il rialzo si ferma al 3%, comunque superiore al tasso di inflazione programmata pari al +2,3%. Questo per le secondarie: fortunatamente, infatti, i libri della primaria sono gratuiti perché a carico dei Comuni attraverso il sistema della cedola libraria.

Facciamo due conti con un liceo cittadino: a settembre 2023, per acquistare tutti i libri nella lista di una prima del Leonardo indirizzo artistico, era prevista una spesa di 276,8 euro; per l’anno alle porte, stessa classe e stessa sezione, 287,5 euro con un tetto di spesa massimo di 274 euro. Un aumento, quindi, del 3,86%. Per la seconda, sempre nella stessa scuola e per lo stesso indirizzo, la spesa è di 201,3 euro con un massimo stabilito di 183. E così via.

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Corredo scuola: risparmiare si può

«Il tetto di spesa nazionale – dice Chiara Proietti, presidente della sezione bresciana di Anarpe, l’Associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali –, che fissa il massimo di spesa consentito per ogni classe e grado e può essere sforato fino a un +10%, è fermo dal 2012. Questo fa sì che, per aggirarlo, dato che gli editori hanno aumentato i prezzi di copertina, le famiglie trovino in lista la dicitura obbligatorio e consigliato, oppure che certi libri, come le antologie, non vengano più fatte acquistare. Succede anche che vengano adottate edizioni digitali o libri che costano meno, ma di minor pregio».

A luglio, però, è stata approvata la modifica al tetto di spesa che scatterà dal 2025 e sarà adeguato all’inflazione programmata. Parallelamente è stato aumentato di tre milioni anche il fondo dedicato all’acquisto dei testi per le famiglie con l’Isee più basso (non fa cumulo con la Dote scuola regionale). «Per noi – conclude Proietti proponendo un cambio di visione a livello nazionale – la spesa per i libri deve essere un investimento sul futuro».

In questo senso i sindacati chiedono interventi strutturali:«Sarebbe utile che, almeno fino all’età dell’obbligo scolastico – sottolinea Luisa Treccani, Segretaria provinciale della Cisl Scuola –, non ci fossero costi. L’impegno sarebbe oneroso, certo, bisognerebbe trovare le risorse a copertura».

L’usato

Per chi vuole risparmiare l’usato è una buona soluzione e rappresenta il 35% del mercato: oltre alle librerie e agli scambi ci sono i mercatini interni alle scuole, gestiti, come succede al Calini, al Castelli o al Copernico, dalle associazioni dei genitori. «Noi siamo solo un tramite – dice Cinzia Comensoli, presidente dell’Associazione genitori dell’Itis Castelli –, carichiamo sul nostro programma i libri in entrata e, qualora vengano acquistati, chi li ha depositati in conto vendita, può visionare il suo credito».

Online, infatti, si trovano i titoli con relativa disponibilità; registrandosi, poi, si possono prenotare. Ma non è tutto: alcuni ragazzi mettono in vendita i volumi su Vinted, app utilizzata soprattutto per scambiare abbigliamento usato. Quando la tecnologia, insomma, aiuta.

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