A Ronco di Gussago spunta una scritta antisemita accanto al cimitero

Federico Bernardelli Curuz
«E le scritte no vax sono sempre lì per colpa della burocrazia». Lo sfogo del sindaco Giovanni Coccoli
Scritta antisemita vicino al cimitero di Ronco di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
Scritta antisemita vicino al cimitero di Ronco di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
AA

Un’altra scritta d’odio lungo la strada che porta all’abitato di Ronco, proprio davanti al cimitero comunale di Gussago. Questa volta, a comparire sul muro di cemento che costeggia la carreggiata, è la frase «Ebrei Nazi», tracciata in vernice bianca, proprio di fronte muri del cimitero, già segnate da precedenti messaggi vandalici di stampo no-vax e complottista. Due mani, forse diverse, ma un episodio che ha suscitato ugualmente sdegno immediato e rinnovato sgomento, in un contesto particolarmente delicato per la vicinanza al camposanto, luogo di silenzio, raccoglimento e memoria.

L’impasse burocratica

«Non ci sono parole – commenta il sindaco Giovanni Coccoli –. Interverremo quanto prima: il proprietario del muro o il Comune stesso provvederanno a cancellare quei messaggi, che non devono esistere». Ma proprio il cimitero, da settimane, è al centro di un’impasse burocratica. Le precedenti scritte, comparse a giugno e inneggianti al complottismo no-vax e anti-5G, sono ancora lì, ben visibili sulla parete ovest del muro perimetrale. La ragione? La tutela della Soprintendenza, che vincola ogni intervento a un iter formale complesso, rallentando la rimozione.

«Siamo alla follia – prosegue Coccoli –. Non possiamo cancellare subito frasi ignobili e irrispettose dei defunti, perché prima bisogna fare analisi materiche e affidare incarichi. Intanto i messaggi d’odio restano sotto gli occhi di tutti». L’Amministrazione ha dovuto attendere una variazione di bilancio per poter stanziare 6.000 euro, cifra necessaria solo per l’avvio delle perizie. «Poi ci diranno come intervenire – aggiunge il sindaco – e a quel punto scopriremo anche quanto ci costerà la rimozione vera e propria».

La scritta antisemita, apparsa su un muro di contenimento, di fronte al cimitero, rappresenta un’escalation nel linguaggio violento e offensivo che sta deturpando l’area. «Questa escalation è preoccupante – osserva Coccoli –. E intanto, in attesa di autorizzazioni e restauratori, diamo visibilità a dei vandali che cercano solo questo: farsi vedere». Sui fatti indagano le forze dell’ordine.

Una telecamera di sorveglianza è presente in zona, ma durante il raid vandalico avvenuto al cimitero a giugno era stata imbrattata proprio per impedirne il funzionamento. Il Comune resta in attesa dei riscontri. Intanto, però, resta l’amarezza di una comunità che si sente colpita due volte: da chi imbratta i muri con parole cariche d’odio e da un sistema che non riesce a rispondere con prontezza e buon senso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...