San Paolo VI, il vescovo Tremolada: «Un esempio per tutti noi»
Il 29 maggio 1920 Giovanni Battista Montini diventava prete, dopo la canonizzazione la data della sua ordinazione sacerdotale è diventata la festa nella quale si celebra san Paolo VI.
Orgoglio
«Siamo fieri di questo figlio della nostra terra, la sua testimonianza è per noi un’eredità da onorare ogni giorno», così il vescovo Pierantonio Tremolada durante la messa che ha celebrato a Concesio, in quella chiesa dove il 30 settembre 1897 venne battezzato il piccolo Montini.
«Come l’apostolo delle genti da cui ha preso il nome – ha proseguito il pastore della Chiesa bresciana –, Paolo VI ha portato il Vangelo in tutto il mondo, è stato il primo papa a viaggiare in tutti i continenti per portare il messaggio di Cristo».
Rivoluzionario
Prima di Montini i pontefici rimanevano in Vaticano, i viaggi pastorali sono una delle tante novità del pontificato di colui che con straordinaria forza ha chiuso il Concilio Vaticano II aperto dal suo predecessore, il bergamasco Giovanni XXIII; alla messa erano presenti anche rappresentanti di Sotto il Monte, paese dove nacque Angelo Roncalli da tempo gemellato con Concesio.
«Paolo VI è stato uno straordinario protagonista della storia della Chiesa e del mondo – ha sottolineato mons. Tremolada –, il nostro compianto papa Francesco ha sempre dichiarato il suo legame devozionale con il pontefice bresciano, entrambi sono stati fautori della Chiesa in uscita, una Chiesa capace di portare speranza ovunque e a tutti».
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