CronacaGarda

San Felice, cigno reale in cova salvato da una grossa esca da pesca

Alice Scalfi
Fondamentale la segnalazione di un diportista al Wwf. L’animale, specie protetta, è stato raggiunto a nuoto da un operatore, caricato sull’imbarcazione della Guardia Costiera e liberato dagli ami
  • Cigno reale in cova salvato dalle esce da pesca
    Cigno reale in cova salvato dalle esce da pesca
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In genere volteggia silenzioso sulle acque del lago, ma questa volta non riusciva più a volare. Un cigno reale è stato salvato ieri pomeriggio lungo la sponda bresciana del Garda, nella zona di San Felice, grazie a un intervento congiunto di Wwf, Guardia Costiera e Polizia Provinciale.

L’animale era rimasto intrappolato da una grossa esca da pesca, con più ami conficcati nell’ala e in una zampa, tanto da non riuscire più a muoversi. Nonostante il dolore, era tornato nel suo nido, nascosto tra i canneti, per non abbandonare le cinque uova che stava covando.

Il recupero 

La segnalazione è arrivata da un diportista, che ha notato il cigno in difficoltà e ha contattato il Wwf. Da lì è partita una catena di soccorsi che ha visto attivarsi via terra la Polizia Provinciale e, via lago, la Guardia Costiera. Dopo una lunga perlustrazione, il volatile è stato individuato tra la vegetazione. Alla vista dei soccorritori, ha provato ad allontanarsi, ma è stato raggiunto a nuoto da un operatore del Wwf che, con attenzione, lo ha recuperato e sistemato in una vasca di contenimento.
Le operazioni di rimozione degli ami sono avvenute direttamente a bordo della motovedetta GC B135: un intervento delicato, effettuato sul momento da operatori esperti, che ha permesso di liberare il cigno senza conseguenze gravi. Dopo una rapida medicazione, l’animale è stato rimesso in libertà, proprio nei pressi del nido da cui era partito. E lì è tornato, subito, come se nulla potesse tenerlo lontano.
Un salvataggio riuscito che, oltre al lieto fine, riaccende l’attenzione sulla presenza di esche e ami abbandonati, un pericolo spesso sottovalutato per la fauna selvatica. «Segnalare è fondamentale – ricorda il Wwf –. In casi come questo può fare la differenza tra la vita e la morte».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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