Dalla terra alla comunità: la Sagra del contadino a «In Piazza con Noi»
A Mairano, in occasione della sagra del contadino, si respira aria di passato e di radici profonde. È la rievocazione dei lavori di un tempo, delle abitudini che hanno accompagnato per secoli la vita della comunità e che oggi puntano a essere tramandate ai più giovani.
Una festa che non è solo folclore, ma patrimonio da custodire e trasmettere. Giunta alla 19esima edizione, la sagra del contadino si conferma un appuntamento capace di unire storia, cultura e convivialità. Le strade e la piazza si sono trasformate in un palcoscenico a cielo aperto: attrezzi agricoli, costumi tipici e prodotti della terra hanno guidato i visitatori in un percorso che racconta l’identità del territorio.
A rendere speciale la giornata è stata la diretta di «In Piazza con Noi», condotta da Elisabetta Del Medico e Marco Recalcati, che hanno accompagnato il pubblico alla scoperta di storie e curiosità.
Generazioni e comunità
Numerosi gli interventi di organizzatori, istituzioni e volontari, a testimonianza di una manifestazione cresciuta nel tempo, senza mai perdere lo spirito originario, quello di far conoscere ai giovani il duro lavoro e ricordare che senza radici non c’è futuro.
Ad aprire la giornata è stato il sindaco di Mairano Filippo Ferrari: «Questo appuntamento è motivo di orgoglio. Prepariamo l’evento da marzo grazie al lavoro delle associazioni. Chi viene a Mairano sa di trovare felicità e divertimento, ed è la cosa più importante. Essere sindaco di Mairano è un privilegio: il mio è un piccolo impegno rispetto alla fortuna di avere una comunità così unita».

Poi la parola è passata all’assessore regionale Simona Tironi: «Basta guardarsi intorno per vedere i veri maestri del lavoro che insegnano alle nuove generazioni i mestieri di una volta. Loro sono un esempio, tradizioni e valori partono da qui».
A seguire le parole del presidente del comitato sagra Gianmarco Quadrini: «Questo è il frutto del lavoro di oltre 500 persone. La nostra filosofia è proprio quella del contadino, si semina per mesi e poi, in tre giorni, si raccoglie. È una delle manifestazioni più belle della provincia perché lascia nel cuore tradizione, sentimento e gioia».
Museo e tradizioni
A testimoniare il legame con la comunità anche i rappresentanti delle tante associazioni presenti a Mairano. Dalla Pro loco, alla cooperativa Inchiostro, passando per Non solo scuola, Gnari dei Tratur Vecc e Alpini.
La chiusura è toccata al nuovo presidente del Museo della civiltà contadina, Luca Frittoli. «Il museo, dedicato a Dino Gregorio, è un fiore all’occhiello per Mairano. Quest’anno i consiglieri più anziani hanno passato il testimone ai giovani, continuando però ad affiancarci. Per me è una grande responsabilità: voglio portare avanti la tradizione ma anche creare nuovi eventi».

E a proposito di tradizioni, non poteva mancare la rappresentanza arrivata nella Bassa da Bagolino. Giovanni Pellizzari, presidente del gruppo «I Mester de na olta» ha voluto rimarcare il legame tra i due Comuni: «Qui portiamo le nostre tradizioni e la nostra storia. C’è un legame forte con Mairano e siamo orgogliosi di far parte di questa sagra che cresce di anno in anno».
A suggellare l’edizione 2025 è stato poi il gemellaggio tra il Museo della civiltà contadina e la Fondazione Martino Dolci, celebrato con la presentazione del libro dedicato al maestro Dino Gregorio e l’esposizione delle sue opere nella sala consiliare.
La sagra del contadino continua così a rappresentare non solo una festa, ma un momento di comunità e di riflessione su ciò che siamo stati e su ciò che vogliamo tramandare. Un ponte tra passato e futuro, che dopo 19 edizioni non smette di emozionare.
Prossima tappa a Barbariga

Il viaggio di «In Piazza con Noi» continua domenica 28 settembre: le telecamere di Teletutto e i microfoni di Radio Bresciasette si accenderanno a Barbariga in occasione della «Fiera del casoncello».
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