Sabato 30 agosto Conicchio torna ad essere «La piccola Parigi»

C’è stato un tempo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta in cui Conicchio brulicava di attività e pulsava di vita. Ecco perché fu soprannominata «La piccola Parigi». Oggi di quella stagione restano i ricordi: la maggior parte dei negozi e delle officine ha chiuso, e molti residenti di allora si sono trasferiti altrove. Ma la memoria non si è spenta, e un gruppo di ex abitanti ha deciso di farla rivivere con una festa capace di riportare tutti indietro nel tempo.
Nasce così «Conicchio in festa - La piccola Parigi» in programma sabato dalle 19.30 lungo la contrada di via Verdi e via Faini. Una serata con food truck, esposizioni di auto d’epoca e musica dal vivo patrocinata dal Comune e realizzata anche con il sostegno di diverse realtà locali.
Tra i promotori c’è Bruno Pareccini, che a Conicchio ha vissuto tutta la giovinezza prima di trasferirsi alla Stocchetta in seguito alle nozze: «È nato tutto in maniera spontanea - racconta -. Ci siamo ritrovati a un funerale dopo più di cinquant’anni, rivedendo tante persone care. Da lì è venuta l’idea: sembra davvero una bella cosa ritrovarsi, condividere ricordi e rivedere gli amici. Io poi mi emoziono facilmente».
Microcosmo
Conicchio era davvero un microcosmo vivace: negli anni Cinquanta e Sessanta c’erano il benzinaio, la pesa pubblica, il macellaio, il riparatore di tv e bombole, la farmacia. «Io abitavo al Casermone, proprio davanti al benzinaio Giuliano Adoni - aggiunge Pareccini -. Non ci sono nato, perché la mia famiglia era a Villa Castelli, ma tutta la mia gioventù è trascorsa lì. Di recente ai funerali ho ritrovato persone che non vedevo da cinquant’anni: emozioni grandi, difficili da descrivere».
L’idea di una festa non è del tutto nuova: già Gino Rossi, il fruttivendolo del quartiere, la coltivava anni fa. Oggi quella suggestione è diventata realtà grazie all’impegno di tanti ex residenti. «Sono andato dalla sindaca a chiedere il permesso di organizzarla e lei si è detta subito entusiasta» spiega Pareccini. Carrozziere di mestiere, imparò proprio a Conicchio l’arte che gli ha dato lavoro per tutta la vita. Oggi è in pensione ma non ha mai reciso il legame con quel quartiere speciale: «Conicchio resterà sempre casa mia. E con questa festa tornerà, per una sera, la piccola Parigi».
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