Rottura nella Lega, il Consiglio federale espelle il sindaco di Quinzano

«Mi limito ad un secco no comment». Non perché ci sia qualcosa da nascondere, bensì «come esternazione di sostanza rispetto all’assurdità di un atto disciplinare privo di qualsiasi validità». A parlare è Lorenzo Olivari, sindaco di Quinzano, che nei giorni scorsi è stato raggiunto da un provvedimento di espulsione del Consiglio federale della Lega.
Divisi
La spaccatura nel partito è lampante e tra i primi a pagare c’è anche Olivari, accusato – come conferma lui stesso – di «comportamenti che possono danneggiare l’azione politica del movimento». Il peccato: essere stato critico nei confronti di alcune scelte del Governo. I malumori che partono dal basso (e sono diffusi tra i militanti storici) sembrano dunque non essere più ammessi dalla guida del Carroccio, che deve però prendere in considerazione un fatto determinante: espellere un membro storico, sindaco di un paese e parte del direttivo provinciale di Brescia, apre a prospettive che potrebbero diventare difficili da gestire.
Olivari parla di «inadeguatezza umana e politica verso un militante con 22 anni di attivismo». E precisa che «proprio il provvedimento disciplinare, essendo stato emesso al di fuori di ogni logica e al di sopra di ogni regola, ha indignato centinaia di militanti, segretari, sindaci e dirigenti leghisti, alimentando dai territori un forte sentimento di sfiducia verso i vertici del movimento e innescando un caso mediatico che ne sta macchiando irreparabilmente l’immagine».
Come detto, le periferie del partito non sono contente, si sa da tempo, ma adesso gli scontri interni sembrano potersi tramutare in ferite impossibili da sanare. In tutto ciò, all’orizzonte, non c’è ancora una data per il congresso regionale e Salvini deve pensare anche al processo Open Arms.
Le reazioni
«Stiamo valutando la situazione e verificheremo le motivazioni, certi che l’espulsione di un sindaco storico meriti attenzione particolare e ci obblighi a un incontro con i vertici del partito per cercare di appianare eventuali incomprensioni», precisa la segretaria provinciale Roberta Sisti, che poi aggiunge: «In questi giorni cercherò di parlare con Matteo Salvini per mitigare la cosa: una forma di dialogo tra il sindaco e il nostro leader è fondamentale, perché in questo momento la Lega non può permettersi di perdere amministratori per delle incomprensioni.
La segretaria evidenzia: «Peraltro questa situazione non è stata segnalata alla segreteria provinciale dal commissario regionale che l’ha riscontrata, ma è stata portata direttamente all’attenzione dell’organo superiore, forse non considerando tanti aspetti territoriali che meritavano una riflessione più approfondita. Mai come in questo momento storico serve una Lega compatta a sostegno di Salvini, che per avere difeso i confini e per aver fatto bene il ministro rischia sei anni di carcere».
Diretto nel suo giudizio anche un altro esponente leghista di spicco della nostra provincia, il sindaco di Travagliato Renato Pasinetti. «Olivari ha sempre portato avanti le idee della Lega e quindi del Nord - sottolinea -. Non l’ho mai sentito dire qualcosa contro i programmi del partito. Spero che ci sia una revisione e che venga reintegrato a pieno titolo come merita».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
