Rocchi: «Per l’avvocatura è un momento delicato, i casi dei colleghi sono gravi ma isolati»

Un avvocato indagato per sfruttamento della prostituzione, un altro penalista arrestato e ora, dopo un passaggio in carcere, ai domiciliari con l’accusa di pedopornografia nell’ambito del suo impegno a scuola come insegnante di religione. Un terzo avvocato, civilista, radiato dall’albo per aver falsificato atti e sentenze.
Tutto nell’ultimo mese. «In effetti l’immagine dell’avvocatura bresciana vacilla un po’» ammette Giovanni Rocchi, presidente dell’Ordine degli avvocati bresciani.
Avvocato Rocchi, non è sicuramente un gran momento per la categoria...
«Sono vicende che si sono concentrate nell’ultimo periodo. Soprattutto le ultime due, l’arresto del collega e la radiazione dell’altro. Sono emerse contestualmente, ma in realtà mentre una è capitata come fulmine a ciel sereno, l’altra è una vicenda nota perché viene da lontano, con problematiche che poi hanno portato alla radiazione decisa dal consiglio di disciplina. Provvedimento che seppur già esecutivo, non è ancora definitivo perché ancora impugnabile in Cassazione. Quindi secondo il principio della presunzione di innocenza finché non c’è una sentenza definitiva non si può dire la parola fine sulla vicenda».
I casi hanno fatto rumore nei corridoi del Palazzo di giustizia. Alcuni suoi colleghi chiedono che l’Ordine possa costituirsi parte civile nelle vicende menzionate, per un danno di immagine che avrebbe subito l’intera categoria.
«Vedremo e valuteremo caso per caso. Mi lasci però dire una cosa: parliamo di tre avvocati su 2.700 iscritti. Si tratta di un numero esiguo di colleghi in termini percentuali assolutamente risibile. Ovvio che non sono condotte che possono mai essere accettate in un ambito professionale, soprattutto in quello dell’avvocatura. Quella del collega radiato è stata una partita lunga, ma l’Ordine è intervenuto fin da subito. Sul penalista indagato per sfruttamento della prostituzione e su quello arrestato per pedopornografia non c’è molto da dire. Sono in corso le indagini e vedremo. Sulla condotta dei colleghi saremo attenti dal punto di vista disciplinare, che è un ambito diverso rispetto a quello penale».
Se sapevate da tempo, perché i tempi sono stati lunghi?
«Sono i tempi necessari per istruire e celebrare i procedimenti disciplinari. Quello che secondo me conta è che nonostante i tempi non fulminei, il sistema funziona. L’avvocato che secondo i nostri organi disciplinari non si è comportato correttamente, poi alla fine subisce la sanzione, in questo caso addirittura massima».
Il provvedimento di espulsione è del 5 giugno, ma non tutti i clienti dell’avvocato che falsificava atti e sentenze ne sono a conoscenza. Non si rischia il cortocircuito?
«In questa fase ci stiamo attenendo alla disciplina relativa al procedimento e all’esecuzione delle sanzioni in maniera stringente. La normativa è assolutamente chiara e non consente una pubblicizzazione della decisione, a maggior ragione ora che non è nemmeno definitiva. Abbiamo inviato al collega, ai capi degli uffici giudiziari del distretto e a tutti i Consigli dell’Ordine la comunicazione di rito già il giorno stesso della notificazione della decisione avvisandolo che non avrebbe più potuto esercitare. Le regole impongono al collega che ha ricevuto questa comunicazione di astenersi dall’esercizio dell’attività professionale dato che non può più avvalersi nemmeno dei titolo di avvocato. Abbiamo provveduto anche all’ulteriore pubblicità prevista per legge».
In due delle tre vicende sono coinvolti avvocati 40enni. La preoccupa?
«Che ci siano delle difficoltà di inserimento dei giovani nell’attività professionale è innegabile, però la situazione non induce a comportarsi in maniera scorretta. Li ritengo comunque episodi isolati. Purtroppo vediamo che in alcuni casi le difficoltà spingono i giovani fare un passo indietro e a rinunciare all’attività professionale magari preferendo altre strade come i concorsi pubblici. Rispetto ad altre zone d’Italia il numero di avvocati a Brescia resta però stabile perché le cancellazioni vengono compensate da nuove iscrizioni e nel 2024 stiamo assistendo ad un trend positivo: sono in crescita le iscrizioni di praticanti avvocati».
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