Rapina in gioielleria: «Gli orologi rubati sono già sul mercato nero online»

Alessandro Righetti, titolare del negozio sotto i portici di via Dieci giornate, ha riconosciuto i suoi Rolex trafugati
La chat tra l'acquirente e il venditore online - © www.giornaledibrescia.it
La chat tra l'acquirente e il venditore online - © www.giornaledibrescia.it
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La telefonata dell’amico arriva di sabato pomeriggio, alla vigilia di un importante evento fieristico che attira da sempre clientela da tutta Europa. «Alessandro, l’orologio in oro che ti ho venduto due settimane fa e che ti hanno rubato nella rapina è sulla chat dei collezionisti. C’è anche il Daytona con il seriale che hai denunciato come rubato». Da lì Alessandro Righetti, gioielliere rapinato e percosso due settimane fa nella sua gioielleria sotto i portici di via Dieci giornate, avvia una serie di verifiche.

L’amico collezionista contatta il venditore che gli manda il seriale del Daytona (serie 126505) la cui matricola è 5938A449 che già rileva nella denuncia raccolta dai Carabinieri e nei canali ufficiali Rolex. «Il venditore lo ha messo in chat a 45.500 euro per conto di un amico». Non avrebbe lui fisicamente l’orologio, ma concede all’interlocutore di conoscere il numero seriale.

«Ha anche l’Audemars Piguet Royal che ti ho venduto quindici giorni fa. Ha un dettaglio esclusivo che mi ha fatto pensare che fosse il mio. E in effetti la matricola che mi ha dato è 3000-000-0027-9545/ml, la mia stessa».

Nel cerchio il martello brandito dai rapinatori - © www.giornaledibrescia.it
Nel cerchio il martello brandito dai rapinatori - © www.giornaledibrescia.it

Compravendita online

I contatti tra gioielleria, amico e venditore si fanno febbrili. I numeri telefonici scorrono sui display e arrivano all’Arma dei carabinieri. «Mi hanno detto che si aspettavano che accadesse, ma di più non mi hanno detto gli investigatori» riferisce Righetti. Poi dopo qualche minuto il venditore online si insospettisce e l’offerta sparisce. Non prima di esser stata salvata come screenshot. «Ci aspettavamo che gli orologi rubati e la refurtiva potesse finire in uno dei mille canali specializzati per collezionisti e commercianti, ma francamente non così presto».

Carabinieri nella gioielleria in via X Giornate - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri nella gioielleria in via X Giornate - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it

Allo stupore del gioielliere si è sostituita la rabbia. «Ci hanno davvero danneggiato. Avete scritto di 300mila euro ma la merce rubata supera come valore il doppio della cifra... ogni giorno che passa ci accorgiamo di altro materiale sparito».

Le immagini delle telecamere

Uno dei concitati momenti dell'assalto in gioielleria - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei concitati momenti dell'assalto in gioielleria - © www.giornaledibrescia.it

Di quei momenti resta il ricordo della concitazione e il livido giallo al volto: «Devo andare in ospedale per essere operato al viso per ridurre la frattura orbitale, ma è stato pazzesco». E dalle immagini delle telecamere di sorveglianza emerge anche che i due rapinatori hanno affrontato il giovane gioielliere brandendo oltre alla pistola che ha sparato a salve, seminando il panico sotto i Portici, anche un martello da gessista.

Lo strumento passa pericolosamente accanto alla nuca di Alessandro, lo sfiora più volte e nelle immagini mostra la sua becca singola che poteva ucciderlo. È un inquietante martello nero da carpentiere, da gessista, brandito nell’infuriare del corpo a corpo tra la donna, il figlio e i due banditi. Probabilmente i due malviventi lo hanno portato per rompere i vetri delle vetrine interne, ma l’aggressione del gioielliere al più basso dei due banditi, tanto che lo mette poi in fuga a mani vuote, favorisce il secondo uomo che arraffa gioielli e una decina di orologi di pregio dalla vetrina per poi metterli nella borsa gialla.

Poi la colluttazione con il proprietario che soccombe alla violenza dei due nonostante una resistenza da leone. Poi uno dei rapinatori esce e spara. Il secondo guadagna i portici. Un passante lo assale: il rapinatore gli sferra un pugno che l’uomo evita. Poi la fuga.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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