Tre edicole che chiudono, una tabacchiera inizia a vendere quotidiani

Tre edicole chiuse nel giro di poche settimane, ma anche una bella storia di speranza, fatta di giornali e riviste che si fanno largo in una storica tabaccheria per offrire un servizio gradito alla comunità. Succede in città, dove le tre saracinesche abbassate fanno salire a 19 il numero complessivo di edicole che hanno spento le insegne quest’anno, anche in provincia.
Cosa cambia
L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella della Badia, in via Prima, presenza storica da oltre sessant’anni che ha abbassato le serrante proprio lo scorso 20 novembre. Preceduta da quella di via Raffaele da Brescia, all’angolo con via Cremona. E prima ancora dalla n. 17 di via Fura, a Chiesanuova. I gestori hanno preso questa sofferta decisione per ragioni personali, legate soprattutto a motivi d’anagrafe. Ma a Chiesanuova, a dire il vero, a chiudere è stato il chiosco, mentre i giornali si possono acquistare alla vicina Tabaccheria della signora Maria Regina Uboldi che si è accollata questo impegno «per fare un servizio al quartiere, che altrimenti sarebbe rimasto senza rivendita di quotidiani e riviste».
Maria Regina ogni mattina presto arriva in via Torino 35, o piazzetta Fura, in città dal suo paese d’origine, Travagliato, dove ha respirato il profumo del tabacco e dell’inchiostro dei giornali fin da bambina. «I miei genitori avevano una tabaccheria, la numero 2, aperta nel 1951, che era anche edicola. E ricordo – ci ha raccontato – che il primo giorno di scuola mia mamma mi accompagnò anche per mostrarmi in quali case dovessi lasciare i giornali. Anche se non sapevo leggere li riconoscevo perché c’erano solo il Giornale di Brescia e la Gazzetta dello Sport, che era rosa. Poi, crescendo, ho imparato a leggere e portavo anche le riviste». Ora al suo fianco lavora la figlia Renata; il nipote, che ha però solo 17 anni, dopo gli studi, potrebbe dedicarsi pure lui all’impresa di famiglia. Maria Regina ha sempre avuto nel cuore la tabaccheria, tanto che quando suo padre cessò l’attività, nel 1976, lei riacquistò la licenza nel 1981. Da tempo aveva in mente di poter fare anche da edicola e da quest’anno è riuscita ad ottenere la possibilità di vendere anche i giornali.
Speranze
Al momento le altre due edicole, quelle della Badia e di via Cremona non sono state rimpiazzate perché non si è riusciti a trovare disponibilità o soluzioni alternative. Cosa che preoccupa molto la presidente del Consiglio di quartiere Badia, Marcella Pilotta: «Mi sono molto allarmata – ha spiegato –, mi sono data da fare per trovare una soluzione per i nostri anziani senza però riuscirci. Forse riaprirà un’edicola all’interno del supermercato che stanno ristrutturando, però è fuori dal villaggio, in via Vallecamonica». Tra le soluzioni, oltre alla lettura della versione online del quotidiano, vi è sempre la possibilità di farsi recapitare il quotidiano a casa.
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