Cronaca

Qualità della vita Sole 24 Ore: Brescia 28esima in Italia

La nuova edizione dell’indagine che misura i livelli di benessere nelle 107 province italiane incorona Trento. Il nostro territorio perde otto posizioni rispetto all’anno scorso, confermandosi però prima nella categoria Ambiente e servizi
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Qualità della Vita del Sole 24 Ore, Brescia è 28esima
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Trento è la provincia in cui si vive meglio, seguita da Bolzano e Udine. Lo certifica la trentaseiesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani ed i cui risultati sono presentati oggi sulle pagine del quotidiano.

Brescia nella classifica finale perde otto posizioni rispetto al 2024 piazzandosi al 28esimo posto, mantenendo però il primato di prima provincia italiana nella categoria Ambiente e servizi. Come già nella scorsa edizione dell’indagine si conferma un territorio forte su infrastrutture, sostenibilità, fotovoltaico, trasporti e illuminazione pubblica.

Anche quest’anno sono 90 gli indicatori statistici utilizzati – divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero – forniti alla redazione da fonti certificate, che misurano il benessere nei territori italiani.

Scorrendo gli indicatori si nota il miglioramento della posizione di Brescia in Ricchezza e Consumi, passando da metà classifica al 16esimo posto. Il quadro diventa invece più critico, seppur muovendosi nella parte alta della classifica generale, nelle dimensioni sociali e culturali: Brescia scende al 27esimo posto in Demografia e società (era nona) e al 57esimo in Cultura e tempo libero, segnando un arretramento rispetto ai risultati del 2024 che la vedevano 44esima. Anche l’area Giustizia e sicurezza risulta penalizzata con l’81esimo posto che conferma alcune aree di miglioramento emerse nella precedente edizione dove era 72esima. Un bilancio complessivo vede dunque una città forte sul versante ambientale ed economico, ma chiamata a recuperare terreno sugli altri fronti analizzati.

Top ten e fanalini

Nella top ten trionfa il Nord con Bologna quarta e Milano ottava, ma anche con province di piccola taglia come Bergamo (quinta quest'anno, prima nel 2024), Treviso (sesta, con il record di posizioni risalite: +18), Verona (settima ), Padova (nona, che ritorna tra le prime 10 dopo 30 anni di assenza) e Parma (decima).

In generale risalgono le grandi città metropolitane: solo due su 14, Bari e Catania, calano di posizione rispetto all'indagine dell'anno scorso, Roma guadagna 13 posizioni rispetto all'edizione 2024 arrivando 46esima. Genova sale di 11 gradini arrivando al 43esimo posto, Torino sale di una posizione (57esima).

Firenze è stabile al 36esimo posto. La competitività di questi territori sul piano degli affari e del lavoro, ma anche l'attrattività su quello degli studi e dell'offerta culturale, contribuiscono dunque a mitigare la presenza di disuguaglianze accentuate che rende queste aree più esposte alla polarizzazione interna.

Il Sud rimane in coda con Cagliari al 39esimo posto prima provincia meridionale per piazzamento ( sale di cinque posizioni) e Reggio Calabria ultima classificata, primato confermato per il secondo anno consecutivo. Bari è 67esima (in calo di due posizioni), Messina 91esima, Catania 96esima, in calo di 13 posizioni), Palermo 97esima e Napoli 104esima. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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