Protezione speciale a una 35enne originaria della Tunisia: «In patria perderebbe tutto»

Le era stato negato il permesso di soggiorno, ma qui si è costruita una famiglia e ha ottenuto un lavoro a tempo indeterminato. Per questo il Tribunale le ha riconosciuto lo status: «Devono essere valorizzati i legami affettivi»
Il tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it

In Italia si è costruita una famiglia con un figlio nato pochi mesi fa, ha trovato un lavoro a tempo indeterminato, uno stipendio che supera i 1.200 euro che le ha permesso di raggiungere anche l’indipendenza economica. Un’emancipazione che nel Paese di origine potrebbe crearle problemi e rappresenterebbe un passo indietro nel suo percorso di vita. Per questo il Tribunale di Brescia – Sezione Specializzata in materia di Immigrazione, Protezione Internazionale e Libera Circolazione dei Cittadini

Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.