Il prete arrestato per pedopornografia ammette il possesso di 1500 file
L’indagine è nata attraverso le verifiche online della polizia postale di Roma. E nella rete è finito un sacerdote bresciano. Don Jordan Coraglia, parroco a Castelcovati, nella Bassa bresciana, da qualche giorno agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Nel suo telefono cellulare gli inquirenti hanno trovato fotografie inequivocabili riconducibili a canali Telegram ai quali il sacerdote bresciano, cinquant’anni, era iscritto.
Circa 1500 file tra foto e video di minori che il sacerdote, nell’interrogatorio di convalida dell’arresto, ha ammesso di aver scambiato in rete in canali pedopornografici. Appassionato di calcio, organizzatore di tornei tra i giovani in oratorio, era stato noto anche presidente della Nazionale italiana sacerdoti di calcio, di cui è stato fondatore.
L’arresto è stato convalidato e gli atti da Roma trasmessi alla pm della Procura di Brescia Roberta Panico.
Le reazioni
La prima reazione è stata della Diocesi di Brescia con il Vescovo che ha immediatamente sospeso il religioso che ha una lunga esperienza in oratori della città e della provincia. «Quanto riscontrato dalle autorità competenti dovrà giustamente essere valutato, ma pone don Jordan in una posizione estremamente delicata», ha spiegato la diocesi in una nota.
All’origine dell’indagine non ci sarebbero denunce, ma al prete bresciano le forze dell’ordine sono arrivati nel corso di una più ampia inchiesta online. «Non sono in alcun modo coinvolti minori della comunità parrocchiale e non sono state individuate condotte inappropriate da parte di don Jordan nei confronti delle persone a lui affidate nella cura pastorale», precisa la Diocesi di Brescia, alle prese con il secondo scandalo in poche settimane. Solo ad aprile era stato infatti arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minore – questa volta dopo il racconto della presunta vittima – don Ciro Panigara, parroco nel paese di San Paolo nella Bassa bresciana e che si trova ai domiciliari dopo che già ad inizio gennaio il Vescovo di Brescia lo aveva fatto dimettere. Per lui era il secondo episodio dopo che già in passato era stato allontanato da una parrocchia e sottoposto ad un percorso psicologico al termine del quale don Ciro era stato ritenuto in grado di poter tornare in oratorio.
In parrocchia
La notizia dell’arresto di don Jordan Coraglia ha destato grande stupore soprattutto tra le tante famiglie che in questi anni hanno condiviso percorsi educativi con il religioso. «La nostra vicinanza è per tutti i minori e le persone vulnerabili che sono vittime di questo genere di crimine. Ogni reato che coinvolge i minori non può essere in alcun modo sottovalutato, tollerato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti», fa sapere il Vescovo bresciano. Che aggiunge: «Finora assicuriamo la nostra piena collaborazione alla magistratura. Nei tempi opportuni sarà avviata anche un’indagine canonica, come previsto dalle vigenti norme ecclesiastiche.
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