Calci, pugni e colpi di catena sulla testa: baby gang semina il panico a Bovezzo

Barbara Fenotti
Le vittime sono dei 16enni del paese, che avevano appena lasciato l’oratorio. Indagano i carabinieri
Baby gang (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Baby gang (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Bovezzo come il Far West. Potrebbe sembrare esagerato, ma è la sensazione che hanno avuto le persone che martedì sera hanno assistito attonite e impotenti al pestaggio di alcuni giovanissimi, che avevano appena lasciato l’oratorio, da parte di un gruppo di circa 30 ragazzini. Un episodio che si è consumato nella zona di via Dei Prati e via Sabbioncelli, tra l’edicola e la banca, nel centro del paese dell’Hinterland, vicino alla chiesa.

Tre ragazzini sono rimasti a terra per le pesanti botte prese: una scarica di calci e pugni accompagnata da colpi di catena sul volto e sulla nuca. Ieri, dentro ad alcuni cespugli dietro alle macchine parcheggiate, è stato ritrovato persino un coltello da cucina, forse abbandonato dagli aggressori al momento della fuga, ma questo è un dettaglio che gli inquirenti stanno verificando. Rimane ancora indecifrabile la motivazione che ha scatenato la furia cieca: saranno le indagini dei carabinieri della stazione di Nave a fare luce sull’accaduto. E le telecamere situate in zona potrebbero dare una mano nelle indagini, per fare chiarezza su quanto accaduto.

La dinamica

Tutto pare essere accaduto tra le 21 e le 22: è in quella finestra di tempo che si sono consumati i pestaggi per mano di quelle che sembrano essere delle baby gang, composte sia da ragazzini stranieri e in minor parte italiani, già note alle forze dell’ordine e agli abitanti della zona.

I primi a intervenire sono stati alcuni abitanti di via Sabbioncelli. Insospettiti dal fragore proveniente dalla zona dei loro garage, hanno attraversato il vialetto di casa e si sono sporti dal cancellino. Davanti ai loro occhi si sono ritrovati delle scene da film: «Ho visto una schiera di ragazzi sulla strada, poi tre sono scesi dallo scivolo dove ci sono i nostri garage – racconta un uomo –: erano in due contro uno, poi ne sono arrivati altri e tutti insieme hanno incastrato la vittima tra il cofano di un’auto per poi riempirla di botte». Atterrito dalla violenza il testimone non ha osato intromettersi fisicamente, ma ha gridato loro di andarsene. Nel frattempo sua moglie ha chiamato i carabinieri.

«Dopo poco un vicino mi ha riferito che vicino alla banca e al supermercato c’era un altro ragazzo a terra – aggiunge il testimone –. Attorno a lui i carabinieri e un’ambulanza». Gli autori del pestaggio, nel frattempo, sono riusciti a dileguarsi sparpagliandosi per diverse strade. «È da diverso tempo che girano mini gang di ragazzini violenti tra piazza 28 maggio, l’oratorio, il parco Giudici e la zona del parco urbano – raccontano alcuni residenti –: ogni anno diventa sempre peggio e abbiamo paura a uscire la sera».

Sul caso, che sta facendo discutere in paese, indagano i carabinieri. Raccolte le versioni delle vittime, i militari locali stanno approfondendo la delicata vicenda anche perché ci sarebbero ricostruzioni e dinamiche contrastanti.

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