CronacaGarda

Polpenazze: trovata sul ciglio della strada con mani e piedi legati

A dare l’allarme un passante: la 47enne non ha saputo dire cosa le sia successo
I carabinieri stanno ricostruendo le ultime ore della donna - © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri stanno ricostruendo le ultime ore della donna - © www.giornaledibrescia.it
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Trovata con le mani legate dietro la schiena e le caviglie bloccate da fascette da elettricisti. Viva, ma in stato pesantemente confusionale. Come quella donna, una 47enne di origini brasiliane di casa in città, sia finita in quel campo a Polpenazze e chi ce l’abbia portata, al momento non è dato sapere.

Senza risposte

A queste domande stanno cercando di dare una risposta gli inquirenti, al lavoro dall’alba di ieri per dare una spiegazione alla scoperta fatta da un passante che, trovata la donna in quella condizione, si è fermato, ha cercato di soccorrerla e dato immediatamente l’allarme. Sul posto, in via Monte Canale, la strada che collega il paese a Carzago, oltre all’ambulanza, sono arrivati anche i carabinieri del Nucleo investigativo. La donna, che ha saputo solo dare le sue generalità, non aveva ferite o segni evidenzi di violenza sul corpo. Che ne abbia subìta però ai militari è parso evidente dalle fascette strette intorno ai polsi e alle caviglie. Interrogata sull’identità di chi gliel’ha messe la donna non ha saputo dare risposta. E nemmeno ha saputo dire come sia arrivata sino a lì: se sia stata portata da Brescia, dove vive, o se già si trovasse nei paraggi. La sensazione che ne hanno ricavata i carabinieri è che la signora fosse sotto l’effetto di un mix di sostanze stupefacenti e alcol. Non escludono che possa essere stata drogata e che la sua perdita di memoria sia stata indotta proprio dalle sostanze. La donna, quando è stata raccolta da terra dal ciglio della strada, era vestita di tutto punto, con tanto di scarpe e giubbino, circostanza ancora più singolare.

Le indagini

A complicare le indagini, in attesa che la 47enne si riprenda e spieghi cosa le è successo e aiuti i Carabinieri ad individuare gli autori, c’è anche la circostanza che la stessa vittima non avrebbe telefoni, orologi e altri device in grado di ricostruire al suo posto i suoi contatti, i suoi spostamenti, le ore che hanno preceduto l’alba in cui la sua vicenda è diventata oggetto di indagine.

I militari, che non possono escludere una consapevole partecipazione della donna ad una sequenza della quale poi è rimasta vittima, confidano comunque di risolvere il mistero nel volgere di poche ore. Decisivo potrebbe essere il recupero della sua piena lucidità, ma anche l’esame delle telecamere di videosorveglianza e del sistema di lettura delle targhe attivo in zona. Dai passaggi di automobili, gli inquirenti confidano di risalire al viaggio fatto dalla 47enne e anche all’identità di chi era con lei e di risolvere così il mistero nel volgere di poco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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