Picchio nero ucciso in Valcamonica: allarme bracconaggio

Colpito da cinque pallini da caccia, un raro esemplare di picchio nero è stato soccorso venerdì 10 ottobre dalla Polizia provinciale di Brescia in Valcamonica e trasportato al Centro recupero animali selvatici del Wwf a Valpredina. Nonostante le cure, l’uccello è morto a causa delle gravi ferite.
A denunciare l’accaduto è il Wwf, sottolineando che non si tratta di un caso isolato: nelle prime settimane della stagione venatoria, sono già numerosi gli animali protetti feriti da fucilate, come numerosi sono gli uccelli sequestrati dalle autorità perché detenuti illegalmente.
«Una situazione che si ripete ogni anno – afferma Domenico Aiello, responsabile per la tutela giuridica della natura del Wwf Italia e membro della Cabina di regia per il contrasto agli illeciti contro l’avifauna – soprattutto nelle province di Brescia e Bergamo, dove il bracconaggio assume proporzioni allarmanti».
«La responsabilità della politica regionale – prosegue Aiello – è evidente e non può più essere taciuta. Spesso il mondo venatorio si limita a ribadire che caccia e bracconaggio sono due cose diverse, così lavandosene le mani e ignorando del tutto il problema. Ma i dati, soprattutto in Lombardia, dimostrano una stretta correlazione tra la pratica venatoria legale e i fenomeni di illegalità».
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