Richieste e proteste: da Brescia più di 300 petizioni in cinque anni

Dai diritti alle esigenze quotidiane: la nostra provincia firma e vuole contare, non essere semplice spettatrice
Dopo la mobilitazione, gli agricoltori danneggiati dalla Caffaro non pagano più l'Imu sui campi avvelenati - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Dopo la mobilitazione, gli agricoltori danneggiati dalla Caffaro non pagano più l'Imu sui campi avvelenati - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it

C’è chi pensa che sia come lanciare un messaggio in bottiglia nel mare del silenzio istituzionale; chi preferisce andare «alla vecchia» con carta e penna, chi predilige la diffusione agile del web. In ogni caso, lo strumento delle petizioni sopravvive e – a volte in silenzio, altre con ostinazione, clic dopo clic – i cittadini continuano a sollecitare le istituzioni. In particolare, dalla nostra provincia – negli ultimi cinque anni – ci hanno provato con oltre trecento istanze «made in Brescia»,

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