Persone con disabilità, a Villa Carcina il futuro passa da Casa Efraim

Barbara Fenotti
Inaugurate cinque unità abitative per coloro che vogliono intraprendere un percorso in autonomia
L'inaugurazone di Casa Efraim - © www.giornaledibrescia.it
L'inaugurazone di Casa Efraim - © www.giornaledibrescia.it
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«Efraim» in ebraico significa rendere conto, portar frutto. È a questo nome che si rifà il nuovo immobile destinato a percorsi di autonomia per persone con disabilità inaugurato ieri a Villa Carcina. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza di molte persone, tra cui anche diversi amministratori locali della Valle, segna un passo significativo nell’ambito del progetto di valorizzazione di immobili da destinare a percorsi di autonomia per persone con disabilità.

L’inaugurazione

«È con grande emozione che ci troviamo insieme per inaugurare Casa Efraim – ha detto l’assessore ai Servizi sociali, Stefano Mino –, un progetto e un luogo di comunità che nasce per diventare casa nel segno della legge sul Dopo di Noi». L’Ambito territoriale valtrumplino e Civitas hanno ottenuto un finanziamento dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr Next generation Eu per realizzare un co-housing destinato a 5 persone con disabilità.

L’obiettivo del progetto è migliorare l’autonomia di questi cittadini, aiutarli ad emanciparsi dalla famiglia e a intraprendere una vita autonoma. «Con questa iniziativa diamo una casa e un futuro in autonomia a cinque persone del nostro territorio – ha spiegato Gianmaria Giraudini, presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Piano di zona –, dando loro la possibilità di godere pienamente dei diritti di cittadinanza e della partecipazione alla vita sociale e lavorativa».

Uno degli appartamenti a disposizione delle persone con disabilità
Uno degli appartamenti a disposizione delle persone con disabilità

Rete

Il progetto ha visto il coinvolgimento di Civitas, che con Fondazione Mamrè e il Consorzio di cooperative sociali Solco ha lavorato in sinergia per avviare un processo di co-progettazione. L’immobile, di proprietà della Fondazione Mamrè, è stato riqualificato: sono state ricavate cinque unità abitative pensate per le esigenze specifiche degli inquilini.

Le persone con disabilità, individuate grazie al lavoro congiunto con l’equipe di Asst e dei Servizi sociali comunali, hanno intrapreso un percorso graduale verso l’autonomia accompagnate da un progetto di vita personalizzato. Dopo aver acquisito competenze, consapevolezza e abilità relazionali, gli inquilini sono ora pronti a vivere nella propria casa. «Questo è un esempio concreto di come la solidarietà, l’inclusione e l’impegno pubblico possano trasformare la vita di una comunità – ha sottolineato il sindaco di Villa Carcina, Moris Cadei –. Casa Efraim è il frutto di un lavoro sinergico che dimostra quanto sia importante investire nel futuro delle persone con disabilità, affinché possano godere di una vita indipendente e piena di opportunità in una logica di parità di diritti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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