CronacaGarda

Per il furto da un milione di euro al Vittoriale schiuma negli allarmi e un buco nel muro

Nuovi sopralluoghi ieri mattina al museo per cercare tracce dopo il furto dei gioielli
Carabinieri al Vittoriale - © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri al Vittoriale - © www.giornaledibrescia.it
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Si arricchisce di dettagli man mano che proseguono le indagini la ricostruzione del furto di gioielli avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera quando è stata trafugata l’intera esposizione di opere del maestro orafo Umberto Mastroianni «Come un oro caldo e fluido», realizzata con parte della collezione privata della famiglia che era stata prestata al «Museo d’Annunzio Segreto» per una mostra che avrebbe dovuto essere smontata ieri e che invece è stata chiusa anzitempo mercoledì mattina, quando è stato scoperto il furto.

Tra le domande che hanno trovato una prima risposta c’è quella che riguarda il silenzio degli allarmi e anche in questo caso le indicazioni raccolte avvalorano la tesi che sia entrata in azione una banda di professionisti.

Quando gli investigatori hanno analizzato il sistema infatti hanno scoperto che le sirene e i sensori erano stati «congelati» con la schiuma poliuretanica, resi dunque impossibilitati a scattare e suonare. I ladri dovevano quindi conoscere l’esatta ubicazione di ciascuno e aver individuato un modo per renderli inoffensivi per il loro piano.

Ladri pazienti

Già nella serata di martedì uno degli addetti avrebbe notato qualcosa attorno ad uno dei sensori ma non ci avrebbe fatto caso perchè in quella zona erano in corso alcuni dei lavori che proprio oggi verranno ufficialmente presentati. Segno però che a quell’ora, le 21.30, i ladri erano già all’interno del complesso museale e stavano lavorando.

La sala dove si teneva la mostra è allestita in uno spazio più grande, delimitato da pannelli di legno e con una porta. Temendo che fosse allarmata i ladri non l’hanno aperta ma hanno bucato il muro di legno che separava gli ambienti.

Uno dei gioielli della collezione -  © www.giornaledibrescia.it
Uno dei gioielli della collezione - © www.giornaledibrescia.it

Ipotesi

Operazioni svolte con calma e precisione e che hanno avuto bisogno di dettagliate informazioni. Proprio su questo tema si sviluppa uno dei filoni di indagine: da una parte si analizzano gli ingressi dei giorni prima del furto per capire se qualche visitatore potesse essere in realtà impegnato in un sopralluogo in vista dell’azione e, parallelamente, si cerca di verificare la presenza di un basista all’interno ed eventualmente individuarlo.

Anche ieri mattina gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri sono tornati al Vittoriale per ulteriori sopralluoghi nella zona in cui è stato perpetrato il furto e sui percorsi che i ladri hanno seguito per arrivare alla collezione e poi andarsene.

L’esposizione comprendeva 49 opere tra gioielli e sculture più grandi e tutte sono state asportate dalle teche che le contenevano. Una di queste, una piccola statua in oro, è stata persa durante la fuga e recuperata dai carabinieri già durante i sopralluoghi di mercoledì mattina.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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