«Per... corri la pace», da Brescia a Gorizia per andare oltre i confini

Paola Gregorio
Il viaggio in bicicletta e di corsa promosso dalle Acli provinciali è in programma dal 6 al 10 settembre: l’obiettivo è educare ai valori della pace
Un momento della presentazione dell'edizione 2025 - Foto Acli bresciane © www.giornaledibrescia.it
Un momento della presentazione dell'edizione 2025 - Foto Acli bresciane © www.giornaledibrescia.it
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La pace si costruisce lavorando creativamente per una via d’uscita dal labirinto di confini, fisici e relazionali, superando la logica della contrapposizione. Per questo «Senza confini» è il tema della quindicesima edizione di «Per... corri la pace», il viaggio in bicicletta e di corsa sulle strade d’Italia e Europa per educare ai valori della pace promosso dalle Acli provinciali con l’Unione sportiva Acli di Brescia, in programma dal 6 al 10 settembre: la meta è Nova Gorica-Gorizia, capitale europea della cultura transfrontaliera.

Doppio anniversario

Sono centoquattordici i partecipanti che percorreranno 635 chilometri con 5.170 metri di dislivello, attraversando 73 comuni. «Si intrecciano due anniversari, i quindici anni di Per... corri la pace e gli ottant’anni delle Acli bresciane – ricorda la presidente provinciale Stefania Romano –. In questa edizione, riflettendo sulla pace, tocchiamo l’attualità purtroppo segnata dalle guerre».

Il percorso

«Il tema è andare oltre i confini, costruendo ponti e non muri», aggiunge Andrea Franchini della segreteria provinciale. I temi del confine, della memoria e della pace si intrecceranno nel percorso, che attraverserà la basilica paleocristiana di Aquielia a Fiumicello – paese di Giulio Regeni –, Redipuglia, la Risiera di San Sabba e la Piazza del mondo di Trieste, la foiba di Basovizza, Ljubliana, Sveta Gora, la piazza Transalpina e il parco Basaglia di Gorizia, il monte Grappa con il suo sacrario e Bassano, per poi terminare in Piazza Loggia, il 10 settembre, alle 17, con un momento di restituzione dell’esperienza alla cittadinanza, a rappresentanti dell’amministrazione e della chiesa bresciana».

«Siamo in un momento in cui percorrere la pace non è facile – sottolinea don Fabio Corazzina, storico organizzatore dell’iniziativa –. Vogliamo farlo assieme a tutte le persone che sui fronti di guerra e di conflitto la stanno percorrendo. La strada del riarmo e della guerra è l’unica che va confinata. Il resto va liberato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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