Passaporti in Posta, oggi è ancora impossibile
Il progetto Polis di Poste Italiane, finanziato dal Pnrr, punta ad ampliare i servizi postali. Per i passaporti però, tra tutti il documento più atteso dai cittadini, gli sportelli nel Bresciano sono ancora chiusi.
In questi giorni proprio la richiesta «fate il passaporto?» è quella più gettonata negli uffici postali della nostra provincia, spesso anche di quelli che al servizio non sono preposti. Quelli che li rilasceranno nel Bresciano sono infatti «solo» 30. I tempi però non paiono essere ancora maturi, nonostante gli annunci.
Criticità
Cosa sta succedendo? «Per svolgere un servizio delicato come quello dei passaporti servono personale preparato e strumenti che consentano di sviluppare tutte le procedure - spiega il neo segretario di Slp Cisl Fabio Suppressa –. Al momento gli uffici non sono equipaggiati del necessario (ad esempio mancano gli strumenti per le impronte digitali) e soprattutto gli impiegati non hanno avuto la formazione necessaria. A questo proposito è giusto anche ricordare che nel Bresciano c’è una carenza cronica di almeno 100 sportellisti, e questo rende il lavoro di preparazione molto più difficile. Un problema, questo, che potrebbe essere risolto attraverso l’accordo sulle politiche attive firmato da azienda e rappresentanti dei lavoratori lo scorso 17 maggio, in cui è prevista l’assunzione di oltre 5.000 persone entro due anni. Al momento comunque di effetti concreti non se ne sono visti».
Di parere simile il segretario per le poste di Slc Cgil Alberto Fostinelli, secondo cui «la situazione preoccupa perché si rischia di partire allo sbaraglio e perché per ora regna una grande confusione. La prima cosa che chiediamo è la formazione del personale, soprattutto per i passaporti. Sentiamo parlare dell’invio di manuali su cui i nostri impiegati dovrebbero studiare da soli le procedure, ma la riteniamo un’assurdità, anche perché il personale è già stressato da orari di lavoro senza tregua e un impegno sempre più vasto in cui serve saper fare operazioni e contratti per servizi bancari, telefonici, assicurazioni, energia, anagrafe e adesso i passaporti. Intanto gli strumenti per le impronte digitali sono arrivati solo a Castel Mella e Bagnolo, e non sono ancora attivi. L’azienda parla di partenze imminenti ma siamo in agosto e crediamo sia improbabile vedere passi in avanti prima dell’autunno».
Certificati anagrafici

Diversamente dai passaporti, i certificati anagrafici sono già fattibili, anche se i cittadini devono agire per conto proprio confrontandosi con le indicazioni dei «totem», i macchinari installati allo scopo negli uffici postali, potendo comunque fruire dell’assistenza di un operatore. Il segretario Cisl Fabio Suppressa e il suo predecessore Celso Marsili li hanno sperimentati (al costo di 2,70 euro al documento) e li hanno trovati «semplici e pratici». Si possono avere certificati di matrimonio, di nascita, unione civile, cittadinanza, convivenza, residenza, stato civile, di famiglia, di godimento dei diritti civili e di iscrizione nelle liste elettorali.
Potenzialmente il servizio anagrafico dovrebbe arrivare in tutte le poste dei Comuni sotto i 15.000 abitanti ma per ora i «totem» sono presenti e attivi a Bagnolo Mella, Castelcovati, Castel Mella, Coccaglio, Manerbio, Rezzato, Verolevecchia, Paspardo e Pian Borno.
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