Parolini (Noi moderati): «Corda Molle? Ha ragione chi protesta»

Nel ’95 era già in Consiglio provinciale, ma la regia da assessore l’ha avuta nel ’99 e, infatti, lo dice subito: «Io la Corda Molle l’ho ereditata sul nascere, mi sono trovato la previsione nel piano delle opere di Centropadane, ma all’inizio era monca». Mauro Parolini (Noi Moderati) è considerato il «padre» di alcune delle principali infrastrutture provinciali: «Vorrei ricordare che, a differenza di altri territori, a Brescia le opere sono state realizzate» dice. E quella della Corda Molle è una storia che ha seguito in prima persona.
Il pedaggio era previsto?
Nel piano originario, quello di Centropadane, non era contemplato nessun tipo di pedaggio, tranne che per un brevissimo tratto di circa sei km, per chi usciva dal casello di Brescia sud.
E come si reggeva l’opera?
Attraverso il pagamento secondo modalità indirette, come per la tangenziale di Pontevico, che non ha tariffe. Il costo della realizzazione dell’opera era ammortizzato all’interno dell’intero tratto autostradale. Chiunque percorre l’autostrada concorre al piano economico e alle opere preventivate nei progetti, tutte quelle previste lungo la tratta, ovunque siano.
Perché questo metodo non è stato mantenuto?
Perché è cambiato il gestore ed è stato modificato il piano finanziario. Senza contare che il pubblico è uscito dalla gestione delle autostrade, ora in toto in mano privata: è ovvio che i territori incidano meno. Come va ricordato che la Provincia è diventata un ente di secondo livello: è più debole su ogni tavolo.
Dice che non c’era nessuno a trattare per Brescia?
Gli anni sono passati e a quel punto del pedaggio non si è accorto più nessuno. È mancata la vigilanza.
Dal suo punto di vista, c’è una via d’uscita?
Certo. Il modo più semplice è intervenire sulla tariffa del tratto Brescia-Piacenza e ammortizzare i costi lì. Si potrebbe fare anche da Torino, ma è più complesso perché i gestori da accordare diventerebbero due. La seconda opzione è esonerare dal pedaggio i residenti in provincia di Brescia: è semplicissimo, basta un sistema come quello delle Ztl. I bresciani non pagano, gli altri sì.
Quindi secondo lei i sindaci fanno bene a protestare?
Sì, perché è vero: non era previsto il pedaggio. E la questione ora è tutta politica.
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