Stelvio, scompare il segnale della lupa: ipotesi bracconaggio

Ruggero Bontempi
Si tratta del primo esemplare catturato nel settore lombardo dell’area protetta: l’ultima localizzazione risale al 28 settembre. Più remote le possibilità di un allontanamento o un malfunzionamento del collare
La lupa Ludovica nel Parco Nazionale dello Stelvio
La lupa Ludovica nel Parco Nazionale dello Stelvio
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È un silenzio che inquieta, quello che si percepisce nelle valli del Parco Nazionale dello Stelvio. Il rumore, o meglio il segnale, che non arriva da circa un mese e mezzo, è quello emesso dal radiocollare di Ludovica, la lupa che i ricercatori del parco hanno catturato all’inizio dello scorso mese di aprile e che da allora ha potuto essere seguita nei suoi spostamenti e nelle sue attività predatorie.

Ludovica ha rappresentato la prima lupa catturata nel settore lombardo dell’area protetta nazionale. Tale risultato di grande valore scientifico è stato ottenuto grazie a mesi di preparazione e di impegno messi in campo da tecnici e veterinari operanti nell’ambito del progetto nazionale WolfNext, che coinvolge anche le valli camune che rientrano nei confini del parco nazionale e le zone limitrofe.

L’ultimo segnale

L’ente parco ha divulgato in questi giorni la notizia della scomparsa attraverso il direttore Franco Claretti. «È un dispiacere profondo – ha dichiarato – per l’impegno che tutti abbiamo dedicato a questo progetto e per la consapevolezza che dietro ogni dato c’è un lavoro silenzioso e condiviso, volto a rendere possibile la coesistenza tra l’uomo e il lupo nel cuore delle Alpi».

La più recente localizzazione del segnale è stata riscontrata la mattina del 28 settembre scorso sul territorio del comune trentino di Vermiglio, tra il Tonale e la Valle di Sole. Dopo alcuni giorni i ricercatori hanno avviato ricerche con altre modalità, ma tutte sono rimaste senza esito.

I movimenti

Ludovica si mostrava attiva soprattutto di notte per motivi di caccia o di esplorazione, assieme ai componenti di uno dei tre branchi attualmente presenti nel settore lombardo del parco dello Stelvio, che sul territorio bresciano comprendono quello del Tonale e quello della Val Grande e Mortirolo. Nel primo mese di osservazione dei suoi spostamenti l’animale ha percorso un totale di 1600 chilometri. La scomparsa del segnale emesso dal radiocollare costituisce una grave perdita scientifica e gestionale.

La conoscenza degli spostamenti e delle abitudini dei lupi favorisce la prevenzione dei conflitti, aiuta a proteggere le greggi e a costruire una convivenza più solida tra la comunità degli uomini e la fauna selvatica. Quali possono essere le cause della scomparsa? I ricercatori non escludono un possibile malfunzionamento o l’allontanamento dell’animale dall’area di studio, ipotesi ritenute però poco probabili, dato che il dispositivo avrebbe proseguito a inviare localizzazioni. Si fa strada la possibilità che l’animale sia stato vittima di bracconaggio, o altro incidente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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